A fine novembre nei pressi della Central Kalahari Game Riserve (CKGR) – terra ancestrale dei Boscimani – è stato trovato il secondo diamante più grande del mondo. Mentre per le multinazionali i profitti derivanti dall’estrazione dei diamanti continuano ad aumentare, però, le comunità boscimani del Botswana continuano a subirne duramente le conseguenze.
Dopo la scoperta il Botswana si è subito adoperato per pubblicizzare la sua ricchezza diamantifera ai media internazionali, che fino ad ora hanno ignorato le continue violazioni dei diritti umani subite dai Boscimani.
I Boscimani della CKGR sono infatti stati sfrattati dalla loro terra poco più di dieci anni fa. Nel 2006, nel corso di uno storico processo, si sono visti riconoscere ufficialmente il diritto a tornare alle loro case all’interno riserva ma, a dispetto della sentenza, alla maggior parte dei membri della tribù questo è stato impedito. Mentre per coloro che sono riusciti a tornare, la vita è diventata praticamente impossibile.
Oggi la maggior parte dei Boscimani continua a non avere accesso all’acqua potabile, nonostante ministri del governo e l’azienda mineraria Gem Diamonds abbiano tutti, separatamente, promesso di creare nuovi pozzi d’acqua nel territorio.
Inoltre, nel 2014 il Botswana ha imposto il divieto di caccia a tutta la nazione, rendendo quasi impossibile la vita dei Boscimani. Rischiano infatti di essere arrestati, picchiati e torturati dalla polizia paramilitare e dalle guardie forestali finanziate dallo stato, e sono accusati di “bracconaggio” perché cacciano per nutrire le loro famiglie. Tutto ciò, nonostante la sentenza del 2006 gli abbia riconosciuto il diritto a cacciare nella riserva.
Il governo del Botswana si è rifiutato di utilizzare i proventi dell’estrazione dei diamanti a sostegno dei Boscimani, spendendoli invece abbondantemente per le visite di dignitari stranieri, per sponsorizzazioni o campagne pubblicitarie. L’anno prossimo uscirà nelle sale un film di Hollywood sulla vita del primo presidente del paese.
Il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni Survival International conduce da anni una campagna in difesa del diritto dei Boscimani a vivere nella riserva e ad essere trattati come esseri umani. Tuttavia, il governo ha vietato l’ingresso nel paese all’avvocato dei Boscimani, Gordon Bennet, che quindi non è in grado di intervenire legalmente per fare in modo che i loro diritti siano rispettati.
“I media sono stati così abbagliati da questa scoperta che il Botswana è riuscito facilmente a fare in modo che le vittime della sua febbre di diamanti venissero ignorate” ha commentato oggi Stephen Corry, Direttore generale di Survival International. “I diritti dei Boscimani continuano ad essere violati da un governo che si ritiene troppo potente per obbedire alla propria Corte Suprema. Con l’avvicinarsi del 50esimo anniversario dell’indipendenza del Botswana – l’anno prossimo – Survival farà il possibile per garantire che gli abusi subiti dai Boscimani non siano dimenticati, nella speranza che i cittadini più emarginati del Botswana vengano trattati in modo equo.”
Fonte: www.survival.it