Il Messico potra’ fermare la guerra con cui i narcotrafficanti da anni insanguinano il paese anche quando dagli Stati Uniti si fermera’ il flusso delle armi e diminuira’ la richiesta di droga. Felipe Calderon rivolge cosi’ al Congresso degli Stati Uniti la richiesta di ristabilire il divieto alla vendita dei fucili di assalto, ricordando che l’aumento delle violenze in Messico e’ “coinciso” con l’abolizione del divieto nel 2004.
“Non possiamo ignorare il fatto che la sfida alla nostra sicurezza ha radici su entrambi i lati del confine – ha detto il presidente messicano parlando a Senato e Camera in seduta riunita – lavoriamo insieme per mettere fine a questo commercio letale che mette a rischio la vita della nostra gente”. La guerra tra narcotrafficanti ha fatto in Messico lo scorso anno oltre 7mila morti, oltre duemila dall’inizio di quest’anno.
Nel suo discorso Calderon ha poi ribadito le critiche alla legge anti-immigrazione varata dall’Arizona, sottolineando che questa porta avanti “l’idea terribile” che sia possibile rendere “la discriminazione razziale la base dell’azione di pubblica sicurezza”.
“Non voglio scavare un fossato tra i sentimenti e le emozioni dei nostri paesi e dei nostri popoli” ha detto ancora il presidente, raccogliendo gli applausi dei congressisti e del ministro della Giustizia Eric Holder e della Sicurezza Interna, Janet Napolitano, entrambi, come lo stesso presidente Barack Obama, critici della misura varata dallo stato guidato dai repubblicani.
“Io credo nella costruzione dei ponti, credo nella comunicazione, nella cooperazione – ha poi aggiunto – dobbiamo trovare un modo migliore per affrontare e risolvere questo problema comune”.
Assicurando di voler creare in patria i posti di lavoro che i messicani ora vanno a cercare oltreconfine, Calderon ha affermato che “il Messico e’ determinato ad assumersi le proprie responsabilita’, per noi l’immigrazione non e’ solo un problema vostro, noi lo consideriamo anche un problema nostro”.
Ma lo stesso principio di responsabilita’ Calderon lo applica agli Stati Uniti per quanto riguarda il narcotraffico: “sappiamo che la richiesta di droga provoca il traffico illecito” ha detto sottolineando come con l’amministrazione Obama ci sia stata questa presa di responsabilita’ e sia iniziata “una nuova relazione”. “Siamo passati dai sospetti e dalle recriminazioni reciproche del passato alla cooperazione ed alla reciproca comprensione” ha concluso.
fonte aduc