Tra mancate soluzioni e continue problematiche la scuola sembra “una zona di guerra” che in continuazione miete vittime…
Raccogliamo e pubblichiamo la protesta dell’ADIDA (Associazione Docenti Invisibili da Abilitare).
Comunicato stampa
Si fanno chiamare docenti invisibili anche se sono almeno 30.000 (fonte Ministero) i cosiddetti precari di terza fascia, ossia privi di abilitazione all’insegnamento. Eppure, al di la del significato comune che si attribuisce al termine non abilitato, in realtà queste persone sono tutte laureati/diplomati che possiedono i titoli necessari per poter esercitare la professione di insegnante (giuridicamente parlando l’abilitazione all’insegnamento è necessaria solo per l’ottenimento di incarichi a tempo indeterminato nelle Scuole Statali), tant’è che essi sono stati selezionati e chiamati da una graduatoria di merito ministeriale e in molti casi possiedono un punteggio più che doppio rispetto a chi li sta oggi sostituendo nel loro incarico. Il DM 42/09, dichiarato più volte illegittimo dal tribunale del Tar, ma comunque applicato, ha stabilito infatti che i docenti inseriti nelle graduatorie permanenti possano fare domanda di insegnamento in coda alle graduatorie di prima fascia in ulteriori tre province, consentendo invece a chi risiede in terza fascia di fare domanda in una soltanto. Ciò ha permesso ad un gran numero di abilitati, residenti per lo più al Sud, di entrare a far parte delle graduatorie del Nord, decretandone la saturazione e provocando di fatto il licenziamento di tutti i docenti di terza fascia che per anni avevano lavorato nel loro territorio.
Lo Stato dovrà dunque pagare le disoccupazioni a decine di migliaia di persone per posti di lavoro che in realtà esistono, la continuità scolastica è stata danneggiata e i diritti di decine di migliaia di persone non sono stati rispettati. Le opportunità ad abilitarsi a cui questi docenti avevano diritto non sono state mai state concesse; alcuni hanno atteso invano addirittura per più di un decennio con il risultato che adesso non gli resta più nulla: non il lavoro che gli è stato sottratto, non la speranza di cui sono stati derubati, non la dignità che è stata calpestata.
Il D. Interministeriale 460/98 stabilisce che tutti i diplomati con l´ist. Magistrale entro il 2001 o laureati entro il 2004 hanno diritto ad un concorso abilitante. Ma l´ultimo concorso abilitante è stato bandito non meno di 10 anni fa, e come se non bastasse non comprendeva alcune discipline.
Legge 1074/71, Legge delega 477/73, Legge 270/82, D.L. 140/88, Legge 417/89, Ord. Ministeriale 153/99, D.M.100/04, DM 85/05… sono tutte leggi che nel passato hanno istituito corsi abilitanti oppure concorsi riservati della durata massima di un anno ad accesso diretto, e riservati per lo più a chi aveva maturato almeno 360gg. di insegnamento nelle scuole.
Il D.lgs n. 165/2001 art 1: riconosce espressamente che la disciplina del rapporto di lavoro pubblico deve “realizzare” la migliore utilizzazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, curando la formazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti e garantendo pari opportunità ai lavoratori, Art 35 Cost.: la Repubblica cura la formazione e l´elevazione professionale dei lavoratori, Art 51 comma 1 della costituzione: regola accesso agli uffici pubblici in condizioni di uguaglianza, Art 3 della costituzione: ribadisce il principio di uguaglianza, Art 4 comma 1 cost: la Repubblica riconosce a tutti il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto ecc.
Si fa presente che persone con decenni di esperienza alle spalle sono state sostituite da chi non ne aveva affatto; inoltre i nostri predecessori hanno avuto l´opportunità di abilitarsi tramite concorsi o corsi riservati. “È così che il Governo attuale intende tutelare i lavoratori e rispettare il principio di uguaglianza?” Così si chiedono alcuni di essi, oltremodo contrariati e profondamente amareggiati! E ne hanno ben d’onde se solo si pone mente al fatto che una recente sanatoria promossa dall´on. Alesandra Siragusa ha concesso l´abilitazione a tutti coloro che avevano frequentato i corsi abilitanti riservati del 2005, pur senza il requisito previsto dei 360 giorni di insegnamento. In pratica si è verificato che persone con identici titoli e medesima anzianità di servizio maturata negli stessi anni, abbiano potuto abilitarsi o meno in maniera del tutto arbitraria. Nemmeno il DM 134/09, più conosciuto come Salvaprecari, è corso in loro aiuto ed, anzi, li ha danneggiati ulteriormente, oltre ad esserne rimasti esclusi. Questo decreto, infatti, ha creato una graduatoria di precedenza esclusivamente per quei docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento (ex permanenti) escludendo i loro colleghi di terza fascia, che pure lo scorso anno avevano lavorato da settembre a giugno!
Quello che si vuole dire è che fra qualche mese quando anche l´indennità di disoccupazione che sta parzialmente coprendo tutti i docenti di terza fascia sarà terminata, migliaia di persone e famiglie saranno di fatto messe sul lastrico e abbandonate a se stesse.
Il Governo attuale che sta negando loro ancora una volta l´opportunità ad abilitarsi, si giustifica parlando di merito… “È vero, sarebbe stato possibile abilitarsi in passato con le SSIS (Scuola di Specializzazione Interateneo per Insegnanti delle scuole Superiori, oggi chiusa), ma erano tutte a numero chiuso e in Italia (soprattutto le università del nord) bandivano pochissimi posti rispetto a quelle del Sud Italia. Anche chi è bravo e competente è rimasto fuori; in ogni caso, fino al 2004 chi si è abilitato con la SSIS, lo ha scelto, in quanto esisteva il doppio canale: o corso abilitante aperto a tutti, o SSIS a numero chiuso”. Replicano alcuni di loro. Ma la loro voce resta del tutto inascoltata, perfino dagli stessi sindacati che, pur recependo la loro quota per essere rappresentati, in realtà non hanno fatto un solo passo in loro aiuto, specie in tema di Salvaprecari. “Ma perché i sindacati non vi hanno difeso e non hanno parlato di voi e dei vostri numeri?” è la domanda che un senatore della settima commissione cultura ha posto ad alcuni rappresentanti dell´Adida (Associazione Docenti Invisibili da Abilitare) recatisi a Roma per descrivere la loro drammatica situazione. E´ la domanda che tutti noi ci poniamo: perché nessuno ci aiuta? Perché siamo costretti per fare in modo che i nostri diritti, che la nostra professionalità venga tutelata, a costituire un associazione di docenti, svincolata da qualsiasi corrente politica e/o sindacale? Perché lo Stato ci discrimina a questo modo?
Vogliamo che venga concesso a tutti coloro che hanno almeno 360 giorni di insegnamento (come peraltro è sempre stato) l´accesso diretto ai TFA (Corsi abilitanti di durata annuale che il Governo sembra stia per istituire) ed il ripristino della provincia unica entro il 2010.
Fra qualche mese non avremo più di che vivere, chiediamo ai sindacati di iniziare a fare il loro dovere, e a tutti i partiti, in special modo alla Lega Nord (vi è stata una evidente discriminazione patita dagli insegnanti di terza fascia del Nord) di aiutarci e di rispettare la Legge e la Costituzione concedendoci ciò che ci spetta di diritto.