Oltre all’agente della Polaria nell’operazione scaturita dall’arresto della Dama Bianca sono coinvolti nell’inchiesta anche alcuni addetti alle pulizie dell’aeroporto di Fiumicino. Una volta superata la prima barriera dei controlli la valigia con la cocaina doveva essere portata in un bagno dello scalo aeroportuale e da lì prelevata da un complice. Figura centrale dell’indagine è rappresentata da un broker da tempo latitante in Sudamerica e destinatario di un’ordinanza di custodia, Pasquale Fiorente, che raccoglieva i soldi dalle organizzazioni criminali ed andava ad acquistare la droga in Sudamerica e provvedeva al trasporto in Italia, che avveniva sia su autotreni – in una circostanza fu sequestrata una tonnellata di hashish e in un’altra 14 chili di cocaina – sia via mare (aveva acquistato addirittura una nave e ingaggiato un capitano per trasportare una tonnellata di cocaina, piano poi fallito per un’avaria della nave stessa) sia attraverso voli di linea.
fonte aduc