La Corte suprema del Canada ha stabilito all’unanimità che il bando al suicidio assistito è anticostituzionale, sostenendo che gli adulti con complete facoltà mentali e che si trovano in una condizione di sofferenza intollerabile e permanente hanno il diritto a chiedere a un medico di fornire loro gli strumenti per morire. Il governo federale e le autorità sanitarie hanno 12 mesi di tempo per produrre una bozza di legge che detti le linee guida.
Nel mondo ci sono diversi stati in cui il suicidio assistito è legale. Negli STATI UNITI sono cinque gli stati in cui è possibile sottoporsi alla pratica in una clinica. Sono l’Oregon (è stato il primo a consentirlo nel 1997), lo Stato di Washington, il Vermont, il New Mexico e il Montana. Lo scorso anno aveva fatto molto discutere la storia della ragazza di 29 anni, Brittany Maynard, che si era sottoposta a suicidio assistito in Oregon. In tutti questi stati l’eutanasia è illegale.
L’OLANDA è stato il primo Paese al mondo a consentire sia il suicidio assistito che l’eutanasia dal 2002. Il BELGIO sempre nel 2002 ha legalizzato l’eutanasia e anche il suicido assistito è legale, anche se il medico deve essere presente al momento della morte. A febbario 2014 è diventato il primo Paese al mondo ad autorizzare l’eutanasia per i minori. In LUSSEMBURGO (dal 2009) entrambe le pratiche sono legali. In SVIZZERA (dal 1942) il suicidio assistito è legale come anche in GERMANIA. In ALBANIA dal 1999 il suicidio assistito è legale. Tra tutti questi Paesi, solo la Svizzera permette a cittadini stranieri di sottoporsi alla pratica. In Francia e in Italia sono vietati entrambi.
In Sudamerica l’unico Paese in cui l’eutanasia è legale è la COLOMBIA, anche se dato l’alto numero di medici cattolici è spesso difficile riuscirne a trovarne uno che si presti a interrompere la vita del paziente. Il Messico prevede una forma di eutanasia: i medici possono staccare i macchinari che tengono in vita il paziente, in base a una serie di condizioni molto restrittive.
C’è una netta differenza tra suicidio assistito ed eutanasia. Il primo prevede che un medico fornisca al paziente i medicinali adatti per suicidarsi. Il secondo prevede invece che sia il medico stesso a somministrare la dose letale o a staccare i macchinari che tengono in vita il paziente. Per eutanasia passiva, infine, si intende la mancata somministrazione di farmaci vitali per il paziente.
fonte aduc