Nella lettera di tre pagine inviata al Congresso, l’Authorization for Use of Military Force (AUMF), Barack Obama chiede l’autorizzazione formale alla guerra proibendo, però, l’uso di “un’offensiva duratura con le truppe di terra” e limitando l’impegno militare a tre anni.
Per quanto concerne le truppe di terra, potrebbe trattarsi di una formula volutamente ambigua, che non esclude la possibilità d’interventi limitati e mirati, nel tentativo di arrivare a un compromesso tra i democratici, che paventano l’idea di un nuovo intervento in grande scala, e i repubblicani, che, d’altra parte, non vogliono escludere completamente il ricorso alle forze di terra, in caso di necessità.
In tale situazione, Obama non avrebbe bisogno dell’autorizzazione del Congresso, ma un voto del Congresso rafforzerebbe la legittimità dell’intervento e la sua stessa autorità.
Obama chiede quindi al Congresso di “mostrare al mondo di essere uniti nella nostra determinazione a contrastare la minaccia”.
Si tratta della prima volta che il Congresso, che detiene i “war powers”, con la prerogativa di dichiarare guerra, viene chiamato ad autorizzare formalmente un’operazione militare dopo il 2002, quando approvò la richiesta di George Bush di attaccare l’Iraq.
Finora, l’amministrazione Obama ha giustificato l’intervento contro l’Isis proprio sulla base dell’autorizzazione ottenuta da Bush dopo l’11 settembre, che consente al presidente “l’uso di tutta la forza necessaria” contro nazioni, organizzazioni o persone coinvolte negli attentati dell’11 settembre o nella preparazione di nuovi attacchi contro gli Stati Uniti.
Ora, Obama interviene a fugare i dubbi di molti democratici secondo i quali l’autorizzazione ottenuta da Bush sta godendo di un’interpretazione troppo ampia e non più sufficiente a giustificare nuove azioni militari.
Ma la sua richiesta aprirà senz’altro un aspro dibattito sull’opportunità di impegnarsi in un’altra missione dall’esito incerto, quando gli Stati Uniti ancora stanno subendo le conseguenze dei due lunghi conflitti in Iraq e Afghanistan.
Fonte: rus.ruvr.ru