In una società senza memoria, c’è chi però ancora ricorda i cosiddetti Bücherverbrennungen (che tradotto in italiano significa “roghi di libri”). I Bücherverbrennungen furono organizzati nel 1933 nella Germania hitleriana, e venivano dati alle fiamme tutti i libri non corrispondenti all’ideologia nazista. Il 10 maggio 1933 nell’Opernplatz berlinese avvenne il più grande rogo, nel qual vennero bruciati i libri considerati dai nazisti “contrari allo spirito tedesco”. Il pazzo di Joseph Goebbels, in quello stesso giorno tenne un discorso, con il quale affermava che i roghi erano un ottimo modo “per eliminare con le fiamme lo spirito maligno del passato”.
Il passato insegna molte cose, che però non sempre vengono comprese nel presente.
Come nel 1933, oggi l’Isis, che si potrebbero definire il “Nazismo” d’Oriente, ha dato alle fiamme oltre 100 mila libri nella biblioteca centrale di Mosul, in Iraq. Alcuni dei volumi erano per l’Unesco rarità, patrimonio del Mondo, stando a quanto ha riferito un dipendente della biblioteca in un articolo sul quotidiano britannico The Independent. Tra i documenti dati alle fiamme anche mappe, libri e collezioni del periodo ottomano.
Nel mentre gli Stati Uniti stanno armando l’esercito di Baghdad: 20/25 mila soldati e combattenti curdi.
10mila fucili M-16 statunitensi e altre forniture militari per un valore di quasi 18 milioni di dollari sono arrivate questa settimana in Iraq. Mosul va ripresa ed i terroristi combattuti con molta decisione, datosi che sono dei sanguinari. Tra gli altri equipaggiamenti forniti; 10mila visori notturni, 100mila cartucce, elmetti, giubbotti antiproiettile, veicoli antimine e missili Hellfire, olre a radio e veicoli corazzati.
Un ufficiale del Comando centrale Usa ha dichiarato, ma non è ancora ufficiale, che i consiglieri militari americani stanno addesstrando le forze irachene per l’offensiva a Mosul, che sarà lanciata tra aprile/maggio.
Non sono mai stato un “interventista” e credo fermamente nella pace, ma l’Isis va fermata con ogni mezzo, anche perché proprio come durante il Nazismo, ci stanno coinvolgendo in una guerra “Mondiale”. L’Isis deve essere distrutta, anche se ciò comporterà, come sempre accade in ogni guerra, migliaia di morti innocenti. L’isis, secondo la mia opinione, è un virus pericolosissimo e decisamente aggressivo, che quindi va debellato senza alcuna “pietà” o infetterà la nostra società e potremmo ritrovarci schiavi di una dittatura folle.
Una cosa che mi preoccupa è che, sicuramente tra tanti immigrati sbarcati in Italia, c’è qualche “figlio di puttana” di terrorista, che potrebbe colpire in qualsiasi momento e tutto questo, per colpa di “politicanti” collusi e corrotti, che hanno fatto dell’immigrazione un business per la mafia e che giustifano le “loro politiche” con immensa ipocrisia, alimentando solo una guerra tra poveri ed il razzismo.
Credo fermamente che gli immigrati debbano essere aiutati, ma credo anche che il flusso deve essere regolato, così come l’identità di ogni singolo immigrato deve essere certa. Credo che i popoli debbano soccorrersi, ma credo anche, che come accade in una famiglia, prima si soccorrono i membri della propria famiglia ed in seguito se ci sono i mezzi, si aiutano gli “esterni”.
Migliaia di italiani vivono una profonda crisi economica, che li sta riducendo alla fame e secondo la mia opinione devono essere aiutati prima loro e dopo gli immigrati, il che non vuol dire essere razzisti, ma ragionevoli.
L’aiutare prevalentemente gli immigrati, spesso a danno degli italiani, è pericoloso, oltre che insano. E’ la scintilla che sta accendendo una “guerra tra poveri”. Inizio a pensare che la cosa sia voluta dai “politicanti” corrotti e corruttori, affinché l’attenzione del popolo non si fermi su tutte le “porcate” che questo Governo sta facendo ai danni del popolo italiano.