È un successo pieno quello riportato ai Nastri d’Argento per il Documentario 2015 per i film con il marchio di distribuzione di Luce-Cinecittà, che ottiene i massimi riconoscimenti nelle due principali categorie.
Triangle di Costanza Quatriglio è Nastro d’Argento per il Miglior documentario di cinema del reale. Il film, in questi giorni nelle sale e già vincitore del premio Cipputi per il Miglior film sul lavoro all’ultimo Torino Film Festival, racconta, unendole, le drammatiche storie della Triangle, la fabbrica di New York distrutta da un rogo nel 1911, e il crollo di un maglificio-fantasma a Barletta nel 2011. In mezzo, un secolo di lotte per i diritti, sconfitte e nuove speranze.
Miglior doc su cinema e spettacolo è Gian Luigi Rondi – Vita cinema passione di Giorgio Treves. Il ritratto di un protagonista assoluto, memoria e cronaca lucida, affascinante e segreta del nostro cinema.
Già annunciati nei giorni scorsi il Nastro dell’anno a Gianni Amelio per Felice chi è diverso, inedita storia dell’omosessualità in Italia dal fascismo agli anni ’80, con uno sguardo urgente e irresistibile sui nostri giorni; e il Premio speciale a La scuola d’estate di Jacopo Quadri: non un omaggio, ma il ritratto al lavoro del magistero e del genio di un maestro delle scene come Luca Ronconi.
E un Premio speciale va anche a Tatti Sanguineti per il suo Giulio Andreotti – Il cinema visto da vicino, racconto di fatti e documenti del più celebre ‘regista non accreditato’ del cinema italiano.
Un particolare riconoscimento è quello di ‘protagonista dell’anno’ di un film documentario per Jana, straordinario corpo di cinema in Qualcosa di noi di Wilma Labate, che racconta il singolare incontro tra una prostituta e i giovani allievi di un corso di scrittura.
Infine una menzione al progetto del film 9×10 Novanta, che nel 2014 ha riunito dieci tra i più interessanti nuovi autori del nostro cinema per festeggiare i primi 90 anni di Istituto Luce.
Va ricordata la candidatura nelle cinquine finaliste per Sul vulcano, il nuovo film di Gianfranco Pannone in questi giorni in sala, un viaggio sulle pendici del Vesuvio tra letteratura, musica e uno straordinario coro di voci recitanti.
Tutti titoli presentati nei principali Festival Internazionali nel 2014: dalla Berlinale, alla Mostra del Cinema di Venezia, a Torino e Locarno.
Dichiara Roberto Cicutto, Presidente e AD di Luce-Cinecittà:
Anche quest’anno la meritevole attenzione del Sindacato Giornalisti Cinematografici per il documentario, premia Istituto Luce-Cinecittà conferendo il Nastro a documentari prodotti o distribuiti da noi. Non possiamo che esserne riconoscenti e orgogliosi del nostro lavoro in un settore in forte espansione in tutto il mondo. E’ indubbio che il genere del documentario ha conosciuto negli ultimi anni risultati inaspettati. Vincitori di massimi premi nei principali festival internazionali, celebrati da critici e stampa, fucina straordinaria di nuovi talenti registici, i documentari rappresentano il core business della nostra attività di produzione. Allora tutto bene? Assolutamente no, perchè tanti sforzi dei nostri autori e di chi come noi cerca di dare visibilità a questo genere, si scontrano con le barriere e le difficoltà della programmazione in sala e in televisione. Una politica più attenta di diversificazione dell’offerta nei cinema e un maggior sforzo anche coproduttivo da parte delle reti televisive (che pure nel tempo del digitale terrestre e dei canali tematici qualcosa di più stanno facendo) rappresenterebbero la ciliegina sulla torta chiudendo un cerchio virtuoso. Ancora una parola – conclude Cicutto – sulla valorizzazione dell’Archivio Storico Luce, alla base di molti lavori di autori sia alle prime prove che affermati, che hanno realizzato opere di grande originalità dando nuova vita alla materia prima e pulsante che costituisce l’anima del patrimonio del nostro archivio.