Strano disco “Non è questo il giorno”, della band Victoria Station Disorder. I 5 pezzi che compongono l’ep sembrano inseguire una sorta di “disordine” tra dimensioni parallele, che però rimangono sempre immobili, tra fallimenti, ossessioni, dipendenze e una sorta di “memoria ferita e non reattiva”.
La prima canzone “Uscire di casa” si muove in un ritmo martellante, che viene da dire: “ma cazzo esci dalla tua paranoia di merda ed esci di casa e non rompere i coglioni”… “Sconfitta”, il secondo pezzo mi ha angosciato e trascina di prepotenza in una sorta di inferno dei perdenti… “è una sconfitta ma non è abbastanza”. Ascoltando “Indissolubile” ho la sensazione di essere catapultato in un videogame dove si “muore” di overdose di amore… “Un colpo al cuore, un cerchio alla testa… e la memoria che non torna”… E’ una cazzo di bolgia!
Medusa è un “trip” dal ritmo quasi post-apocalittico, ancora una volta si “fluttua” tra onirico e reale… L’immensa solitudine di chi deve svegliarsi dal proprio torpore e prendere coscienza che in fondo è solo un prigioniero “medusico” di uno stordimento che lascia impietriti…
L’ultimo pezzo: “Memoria corta” è la giusta conclusione per un ep che decisamente “spacca il cervello”.
In conclusione se non avete capito un cazzo di quello che ho scritto, forse non l’ho capito neanche io… però vi consiglio di ascoltare l’ep, perché secondo me è originale e “anarchico”, ma soprattuto in momento nel quale in tanti si omologano per raggiungere la “massa”, i ragazzi di Victoria Station Disorder, scelgono un sentiero poco “battuto” e l’originalità.