Dopo un’adolescenza segnata da avventure circensi divenne ben presto un attore, debuttando in Intolerance (1916) di David W. Griffith. Nell’arco della sua carriera diresse innumerevoli film specializzandosi in pellicole dell’orrore o comunque nei drammi a tinte forti. Tra le sue pellicole piùcelebri si segnalano Dracula (1931), con Bela Lugosi nei panni del vampiro, e Freaks (1932).
Tod Browning nasce a Louisville, nel Kentucky, secondo figlio di Charles a Lydia Browning. Di famiglia benestante, da ragazzo allestisce spettacoli amatoriali nel cortile sul retro di casa. È affascinato dal circo e dalla vita carnevalesca. Così all’età di 16 anni scappa di casa per diventare un artista di strada.
Cambiato il suo nome in “Tod”, viaggia in lungo e in largo con baracconi, carnevali e circhi. Tra i suoi vari lavori ci sono quello di fare da assistente al “Selvaggio Uomo del Borneo”, che include anche il farsi sotterrare vivo, e di recitare come clown con i Fratelli Ringling. L’esperienza circense influenzerà molto il suo lavoro di cineasta.
Successivamente recita nel vaudeville come attore, illusionista, ballerino, etc. Appare accanto al duo Mutt and Jeff e negli spettacoli dei The Lizard and the Coon, nonché nella commedia interamente “di colore”, The Wheel of Mirth, al fianco del celebre comico Charles Murray.
Mentre sta lavorando a New York come regista di spettacoli teatrali, incontra il celebre regista cinematografico D. W. Griffith. Browning comincia così a lavorare come attore in alcuni brevi film muti, realizzati da Griffith per la Biograph company.
Nel 1913 Griffith lascia la Biograph e si sposta in California. Browning lo segue, continuando a lavorare nei suoi film, stavolta prodotti dai Reliance-Majestic Studios, tra cui il celebre kolossal epico Intolerance (1916), in cui appare brevemente come comparsa. È proprio durante questo periodo che si avvicinò per la prima volta alla regia, realizzando qualche pellicola, sempre per la Reliance-Majestic.
Nel giugno del 1915 si schianta con la sua automobile contro un treno in corsa. Accanto a lui in macchina c’erano gli attori Elmer Booth e George A. Seigmann. Booth rimane ucciso, mentre Seigmann e Browning riportano poche ma gravi lesioni, inclusa una grave frattura alla gamba destra di Browning. Durante la convalescenza Browning passa il tempo scrivendo sceneggiature, e non tornerà a lavorare nel cinema prima del 1917.
Il debutto di Browning con un lungometraggio avviene con Jim Bludso (1917), la storia del capitano di una nave che si sacrifica per salvare i passeggeri da un incendio. Sarà ben accolto.
Nel 1917 Browning si sposta a New York, dove dirigerà due film per i Metro Studios: Peggy, the Will o’ the Wisp e The Jury of Fate, entrambi interpretati da Mabel Taliaferro. L’anno seguente torna in California, dove dirigerà altri due film per la Metro, The Eyes of Mystery e Revenge.
Nell’estate del 1918 il regista lascia la Metro e si unisce alla Bluebird Productions, una filiale della Universal Pictures, dove avrebbe conosciuto il brillante produttore Irving Thalberg. Thalberg accoppia Browning con Lon Chaney, Sr. per la prima volta nel film The Wicked Darling (1919), un melodramma in cui Chaney interpreta un ladro che instrada alla malavita una povera ragazzina.
La morte del padre fa entrare Browning in depressione, che lo spingerà a buttarsi nell’alcool. Viene licenziato dalla Universal e lasciato da sua moglie. Fortunatamente riuscirà a recuperare il rapporto con sua moglie, e si fa assumere dalla Metro Goldwyn Mayer. Il primo film che produce per la MGM, The Day of Faith, è un discreto successo, che lo fa tornare in vetta.
Thalberg, adesso produttore per la MGM, riunisce Browning e Lon Chaney in The Unholy Three (1925), la storia di tre circensi che inventano un piano per derubare gioielli usando dei travestimenti. L’esperienza di Browning col circo traspare nel suo comprensivo ritratto di questi “antieroi”. La pellicola ottiene un così grande successo di pubblico e di critica, tanto che ne sarebbe stato fatto un remake nel 1930, come primo (e unico) film sonoro di Lon Chaney. Browning e Chaney si imbarcano in una serie di fortunate collaborazioni, inclusi The Blackbird e The Road to Mandalay. Lo sconosciuto (The Unknown) (1927) è una toccante storia di amore e di “fenomeni da circo”, che può essere considerato un precursore di Freaks. La loro ultima collaborazione sarà Vendetta d’oriente (Where East is East) (1929), di cui oggi rimangono solo alcuni negativi. Il primo film sonoro di Browning è The Thirteenth Chair (1929), con Bela Lugosi, distribuito anche in versione muta.
Dopo la morte di Chaney nel 1930, Browning viene scritturato dalla Universal Pictures per dirigere Dracula (1931), capolavoro del cinema horror. Nonostante Browning avesse voluto uno sconosciuto attore europeo per il ruolo del protagonista, le restrizioni del budget e l’interferenza dello Studio, costringono a rivolgersi a un attore più noto, l’ungherese Bela Lugosi. Inutile dirlo, il film racconta la vicenda del celebre conte di Transilvania. Browning è eccezionale nel saper amalgamare suspense e comicità. Nonostante oggi il film sia ritenuto un “classico”, alla sua uscita la Universal non è soddisfatta, anche se al botteghino ottiene buone accoglienze.
Tornato alla MGM, dopo aver diretto un melodramma sulla boxe, L’uomo d’acciaio (The Iron Man) (1931), comincia a lavorare sul suo capolavoro, Freaks (1932). Basato su un soggetto dello stesso sceneggiatore di The Unholy Three, il film comprende il bizzarro triangolo amoroso tra un nano danaroso, un’attraente e avida trapezista e un rude e forzuto circense, una storia di omicidio, e un patto di vendetta tra il nano e i suoi amici “freaks” (appunto “fenomeni da baraccone”). Il film, una cruda e al contempo toccante allegoria sul tema del “diverso”, causa molto scalpore, portando addirittura al taglio di alcune scene, considerate “inquietanti”, che riprendono i “freaks”, che lo stesso Browning aveva preso da un vero circo. Il film, nonostante l’estrema levatura artistica, è un flop al botteghino, e dannegerà notevolmente la carriera del suo regista.
Dopo essersi ripreso dagli attacchi e di problemi causati da Freaks, Browning dirige una serie di scialbi melodrammi e film orrorifici. Nel 1936 torna alla vetta dirigendo un film a metà tra l’horror e la fantascienza, La bambola del diavolo (The Devil Doll). La storia è quella di un bancario (interpretato da Lionel Barrymore) che dopo essere stato ingiustamente in galera, riesce ad evadere e grazie all’ipnosi e ad una sostanza che rimpicciolisce le persone, si vendica di chi l’ha mandato dentro.
Il suo ultimo film è il giallo Miracles for Sale (1939).
Dopo Miracles for Sale, Browning realizza alcune scenografie per la MGM. Nel 1942 lascia il cinema e si ritira a Malibu. Negli anni seguenti condurrà una vita talmente schiva che poco dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1944, Variety avrebbe pubblicato accidentalmente un necrologio a suo nome. Alla fine degli anni ‘50 si ammala di cancro alla gola e viene operato. Alla morte del fratello, nel 1959, partecipa al funerale in una stanza privata, non lasciandosi avvicinare nemmeno dai familiari. Verrà trovato morto nel bagno della sua abitazione da alcuni amici il 6 ottobre 1962.
Jim Bludso (1917)
The Unholy Three (1925)
The Blackbird (1926)
The Road to Mandalay (1926)
Lo sconosciuto (The Unknown) (1927)
Il fantasma nel Castello (London after midnight)(1927)
La serpe di Zanzibar (West of Zanzibar) (1928)
La grande città (The big city) (1928)
Vendetta d’oriente (Where East is East) (1929)
The Thirteenth Chair (1929)
Dracula (1931)
L’uomo d’acciaio (The Iron Man) (1931)
Freaks (1932)
I vampiri di Praga (Mark of the Vampire) (1935)
La bambola del diavolo (The Devil Doll) (1936)
Miracles for Sale (1939)