Blu Movie è un eccentrico film dal sapore soft core girato con la tecnica del cut up: tecnica che consiste nel confezionare una trama con segmenti dislegati fra di loro di nature anche diverse donandone una continuità forzata ma compresa di una sua logica a posteriori. Questo è quello che sembra fare Cavallone disorientando fin dall’inizio del film, spaesando e lasciando determinati interrogativi che non verranno risolti neppure al termine della proiezione. Il tutto con la musica di Bach e Offenbach, se vi pare poco. Una ragazza viene violentata ma riesce a sfuggire al proprio assalitore uccidendolo. Mezza nuda e percossa pesca il ragazzotto di turno e si fa dare un passaggio fino alla dimora di questi. Qui si scoprirà che il ragazzotto, un fotografo che ha capito il segreto di come trattare donne e modelle, ha intenzione di tenere rinchiusa la ragazza dopo averla, apparentemente, salvata anche se non si bene più da che cosa o chi. Dato il trascurabile dettaglio che il fotografo possiede le fattezze fisiche dello stupratore del racconto…
Che il tutto sia infarcito di qualche spruzzatina pruriginosa, il classico binomio eros/thanatos e un rimescolamento delle parti poco importa. Anzi a ben vedere non è ben chiaro dove il regista voglia andare a parare. Però bisogna ammettere di ritrovare un certo gusto per le inquadrature e certe frammentazioni allegoriche tipiche di un Jodorovsky de noantri. L’intreccio è quanto di più intricato ci possa essere ma scorre come la lettura di un Burroughs nostrano con la curiosità d’arrivare ben oltre l’ultimo fotogramma e porsi certi dilemmi. Il che direi sia già molto più di quanto non si ponga di lasciare il cineasta medio. Probabilmente, tesi personale non ancora avallata da alcuna ricerca, il film sarà stato soggetto brutale delle cesoie mediatiche della censura, ma anche così il fastidio che apporta per certe situazioni (alcune pare prese quasi di peso da De Sade e l’interpretazione Pasoliniana) non è da sottovalutare.
Interpreti ben congeniali nelle loro parti sia ben chiaro di trovare comunque una recitazione di poco superiore a quella del fotoromanzo data l’inespressività di certo inevitabile per attori non di cartello. Probabilmente rimane la sensazione che il regista abbia voluto fare il classico passo più lungo della propria gamba, ma per quanto zoppo, la camminata risulta pregna di un retrogusto interessante ed agrodolce.
Titolo originale: Blue Movie
Produzione: Italia, 1978
Regia: Alberto Cavallone
Cast: Claudio Marani, Daniela Dugla, Patrizia Funari, Joseph Dickson