Partiamo dalle origini… come e quando vi siete conosciuti?
Con ogni componente del gruppo ci conosciamo da anni.
Con Trauma Hellfire abbiamo frequentato le stesse scuole alle medie e ci siamo mantenuti in contatto negli anni seguendo il nostro percorso artistico reciprocamente.
Il rapporto con Gianmarco Carlini in arte Karl inizia invece nel 2010 quando lo sentii suonare per la prima volta e ricordo di avergli detto che era l’unico batterista che avevo sentito nella mia zona che faceva cantare la batteria. Ne riconobbi subito l’estrema naturalezza con cui la suonava e gli promisi che prima o poi avremmo condiviso il palco insieme. Da lì un’amicizia che dura ormai da anni. Andrea Deckard, il matto del gruppo, lo conobbi anni fa sentendolo suonare con il suo gruppo e conoscendo i grandi lavori che riusciva a far in studio decisi di chiamarlo per aiutarmi nelle pre-produzioni e da lì una grande amicizia che ha sorpreso anche me.
Devo dire che si è creata una vera e propria famiglia con tutte le sue dinamiche. Prima che grandi musicisti sono grandi persone cosa rara in questo ambiente. Si sono messi a totale disposizione senza pretendere niente in cambio ma solo per la voglia di condividere passione e rischio.
Il vostro singolo “Limitation” è in lingua inglese, come mai questa scelta?
Dopo anni di studio e di ricerca di un suono che potesse comprendere tutte le mie sfumature ho capito e deciso di scrivere in inglese.
La lingua che si sposa meglio al genere da noi prodotto con la speranza grande di poter arrivare un giorno a più orecchie possibili.
È proprio perché odio le limitazioni in generale, la lingua italiana lo sarebbe comunque stata.
Avete dei punti di riferimento, se si quali?
Depeche Mode, Killers, e musica elettronica in generale.
Ma il punto di riferimento più grande è sicuramente composto dalla forza delle idee e dalla sala prove.
Abbiamo ascoltato una bella cover di “Futura” di Lucio Dalla, come mai proprio questa canzone?
Futura di Lucio Dalla risale al periodo in cui scrivevo in italiano e il progetto discografico portava solo il mio nome.
Fu una scelta dettata da una grande stima artistica nei confronti di un poeta come Lucio. Futura esprime esattamente quella speranza che è insita anche dentro di me.
Adoro il testo e l’armonia. Entrambe di una profondità micidiale.
Luna… ma la Luna ha o non ha una “luce” propria?
La Luna ha assolutamente una luce propria motivo per il quale ha deciso di collaborare e co-prodursi proprio per decidere e brillare grazie a se stessi e alle proprie idee.
Progetti futuri?
Progetti futuri sono molti. Intanto aspettiamo l’uscita del primo Ep in primavera e sicuramente l’uscita di date all’estero.
Domanda folle: una notte di sesso sfrenato con la Merkel o con Trump?
L’estrema voglia di suonare e far conoscere la nostra musica sarà il motore e la giusta spinta per continuare a provare e rischiare.
Per quanto riguarda la notte di sesso sfrenato rispondo ad occhi chiusi così : chi fa da sé fa per tre.
Quindi sceglierei me stessa e lascerei che Trump e la Merkel facessero del buon sesso fra di loro magari avrebbero molti più argomenti di quanti ne avrebbero con me.
Ma se proprio proprio dovessi scegliere la Merkel vincerebbe su Trump, sicuramente.