La Corte di cassazione ha aperto la via ad una nuova svolta nel caso di Vincent Lambert, paziente tetraplegico in stato vegetativo da dieci anni, diventato il simbolo del dibattito sulla fine della vita in Francia. In sostanza, l’Alta corte ha annullato la decisione della Corte d’appello di Parigi che, il 20 maggio, ordino’ la ripresa dell’idratazione e dell’alimentazione di Lambert. Questa nuova sentenza rende possibile un nuovo stop alle cure a parte dei medici di Reims per tenere in vita Lambert.
Gli avvocati dei genitori di Vincent Lambert hanno annunciato che denunceranno per “omicidio premeditato” il medico che eventualmente ordinera’ l’interruzione delle cure al figlio dopo la nuova sentenza della Corte di Cassazione. “Se il dr. Sanchez (dell’ospedale universitario di Reims, dove il 42enne ex infermiere psichiatrico da oltre 10 anni in stato vegetativo e’ ricoverato; ndr) rimette in moto il procedimento di morte, sara’ perseguito anche da una denuncia con costituzione di parte civile per omicidio premeditato di persona vulnerabile”, ha spiegato l’avvocato Jerome Triomphe, sventolando anche la minaccia di “procedimento penale” contro “i ministri interessati” se le cure saranno interrotte.
Le cure che attualmente mantengono in vita Vincent Lambert, in stato vegetativo dal 2008, possono fermarsi “da subito” in conformita’ con la sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione: lo ha detto l’avvocato della moglie dell’uomo rimasto coinvolto in uno spaventoso incidente stradale e da allora rimasto tetraplegico. Il caso di Vincent Lambert e’ una fotografia del dibattito sull’eutanasia in Francia. La moglie, Rachel Lambert, si e’ ripetutamente espressa a favore della sospensione delle cure, ritenendole un accanimento terapeutico mentre i genitori dell’uomo, ferventi cattolici che credono che il loro figlio sia semplicemente un disabile, si oppongono.