Prezzi di rimborso ridotti fino al 40% per oltre 4mila farmaci generici, cioe’ quelli fuori brevetto. La novita’, in vigore da ieri, arriva dopo che l’Aifa ha pubblicato, nei giorni scorsi, la cosiddetta ‘lista trasparenza’, che contiene l’elenco dei nuovi prezzi di riferimento di tali medicinali. Si tratta di un elenco di 4189 specialita’ il cui prezzo e’ stato ridotto, cosi’ come previsto dalla manovra estiva 2010, sulla base del confronto con i prezzi vigenti in altri Paesi europei, UK, Germania, Francia e Spagna.
E che si stima portera’ a un risparmio per le casse dello Stato fino a 800 milioni di euro l’anno, solo per l’anno in corso di 625 mln di euro.
Risparmio che pero’, e’ l’allarme lanciato dalle associazioni, ricadra’ ‘sulle tasche dei cittadini’ se le aziende produttrici non adegueranno i loro listini prezzi a quanto stabilito dall’Agenzia del farmaco, pesando fino a 240 milioni di euro sui cittadini, in primis ‘i malati cronici e quindi gli anziani’, secondo le stime del centro studi Sic di Federanziani.
Ma ‘la grande maggioranza delle aziende’ che producono medicinali off-patent, avverte Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, ‘non aderira’ alla manovra, non essendo nelle condizioni di sostenere un taglio secco del 20%’. La manovra e’ stata ‘un errore’, attacca, perche’ non ha tenuto conto ‘dei volumi di vendita dei nostri prodotti’. I tagli, insomma, sono ‘insostenibili’ e a farne le spese saranno inevitabilmente ‘i cittadini’ che si troveranno in sostanza a pagare ‘un ticket moderatore’. E un errore, per Foresti, sarebbe anche tentare di ‘scaricare la responsabilita’ sulle aziende’, visto che ‘non si e’ intervenuti adeguatamente per promuovere questo comparto’, mentre ‘i prezzi erano gia’ nella media europea’.
Una riduzione di ‘600 milioni’ non puo’ che ‘portare a un tracollo’ del settore, mettendo a rischio, peraltro, ‘la disponibilita’, anche per il futuro, di medicinali fondamentali per la salute pubblica a costi contenuti’. Preoccupazione confermata anche dal presidente di Farmindustria, Sergio Dompe’, secondo il quale ‘alcuni stabilimenti italiani e alcune linee di produzione rischiano la chiusura’.
Le farmacie, intanto, che gia’ si erano unite alla protesta delle aziende vedendo nel taglio dei prezzi di riferimento un attacco alla redditivita’ delle farmacie, hanno sottolineato di non avere alcuna responsabilita’ rispetto ‘ai nuovi oneri chiesti ai cittadini’, rilevando che in ogni caso che ‘servira’ tempo alle aziende produttrici’ per ‘adeguare il prezzo dei propri farmaci ai nuovi prezzi di riferimento’.
In serata di ieri l’Aifa ha precisato di essersi “costantemente impegnata a trovare soluzioni in tempi rapidi alle possibili difficolta’” per i cittadini dovute alla riduzione del prezzo dei farmaci generici.
fonte aduc