E’ uscito per ‘La Clinica Dischi’ il disco d’esordio dei ‘The Berries’ dal titolo ‘Cry of Love’.
Cry of Love è un album che parla di esperienze divenute passioni e di passioni divenute sentimenti: frammenti di vita trasformati in poesia e messi in musica da tre ragazzi giovani e volenterosi, amanti del rock’n’roll inteso nella sua accezione e forma più pura. Ritmi incalzanti, note malinconiche, urgenza espressiva, urla, motivetti orecchiabili, tanto sudore ma soprattutto tanta tanta passione: questi sono i The Berries e questo è quello che si percepisce distintamente in ogni secondo del loro primo lavoro discografico.
Non sempre si piange per tristezza. Le lacrime possono solcare il volto per svariate ragioni ed alcune volte nemmeno è obbligatorio averne una. Il pianto non è altro che la massima espressione del sentimento umano: è la prova della nostra umanità, della nostra appartenenza al mondo, è ciò che ci differenzia da fredde macchine senza vita. Esternare sentimenti è la caratteristica principale dell’essere umano e farlo non solo dona un certo senso di libertà e liberazione ma ci rende paradossalmente più forti, mettendo a nudo le nostre debolezze e obbligandoci a guardare dentro di noi, riscoprendo un volto più forte del nostro essere.
“The Berries, tutt’altro che dolci e sfiziose bacche di bosco, bensì il frutto ottenuto dallo stupro da parte di un vecchio, grasso bluesman afroamericano ai danni di una puttana, caucasica, indie rocker. Insomma, siamo proprio quel che ci vuole per rovinare una serata, magari partita bene, violentando le vostre orecchie e facendovi passare definitivamente la voglia di vivere. Nonostante ciò, dei pazzi ci hanno definito nel 2016 una delle migliori band emergenti toscane ed altri, probabilmente ancora più folli di loro, continuando ad invitarci a suonare in festival, club e serate in tutta Italia. Questo mi porta a pensare che i The Berries sono quella band di cui nessuno ha bisogno, ma quella che tutti meritano, perché boh, probabilmente nella vostra vita passata eravate dei serial killer”.
Going Down, il primo singolo estratto dal disco, parla di una grande delusione che, come purtroppo spesso accade, trascina chi la vive in un terribile stato di apatia, impotenza ed estraniazione, dal quale sembra proprio non poter fuggire.
“Quasi come delle sabbie mobili che ci trascinano inesorabilmente a tu per tu con noi stessi, a fare i conti con la nostra coscienza. Ma è proprio nelle tenebre più profonde che diventa più semplice scorgere spiragli di luce, anche i bagliori più flebili”.
Del brano è stato realizzato anche un videoclip: una rivisitazione della fiaba di “Cappuccetto Rosso”, dove i ragazzi ricoprono il ruolo di tre nomadi che ingaggiano una bambina (con tanto di lupo al seguito) per derubare la casa di una anziana signora. La ricompensa? Un lecca-lecca, ovviamente!
CREDITS:
Disco prodotto da La Clinica Dischi e The Berries.
Registrato e mixato da Leonardo Lombardi a Sarzana (SP) presso lo studio de La Clinica Dischi.
Mastering a cura di Salvatore Addeo presso Aemme Studio di Lecco.
Progettazione grafica / Artwork: Simone Rocchi.
Foto: Pedro Lucas e Giulio Traina.
Videoclip: Mindbox.
Promozione e distribuzione: La Clinica Dischi e Worilla-Press&Promotion.
TRACKLIST:
MY WOMAN
GOOD OLD DAYS
GOING DOWN
BERNY BOY
SITTING ON THE TOP OF THE WORLD
I’M WAITING
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