Uscito per per Pitch The Noise Records l’EP di debutto di Lyre dal titolo Queer Beautiesi, che vede la luce dopo una lunga gestazione di sperimentazione e ricerca sonora. Lyre è il progetto musicale di Serena Brindisi. Un progetto unico nella scena musicale italiana, un nome che si candida ad essere i più interessanti del panorama elettronico italiano. Piacerà ai fan di James Blake, Portishead, Massive Attack e Nick Cave, ma anche di FKA Twigs e Arca.
Laghidi luce tenue, in cui forze sottili emergono, contrastanti e misteriose e impossessandosi di un corpo, ne dirigono i gesti, ne plasmano i dettagli del viso e il colore della voce, e ne svelano la bellezza più profonda, intima e pericolosa. Qualcosa fa breccia nella corazza. Una ferita. Rivelazioni che incidono un segno indelebile nel mondo interiore di chi assiste, segnandone per sempre il proprio vissuto. Imponenti come divinità antiche, queste bellezze svelate, femminili, violente e ambigue, col tempo si sono tramutate in specchi in cui ritrovare la propria immagine riflessa da mille angolature. In cui ri-conoscersi ogni giorno. (Lyre)
Un tema guida centrale per questo lavoro, è stato il doppio che ci abita, Il contrasto, il maschile e il femminile e la necessità di far vivere e esprimere entrambi, rompendo certe gabbie interiori portate dentro dall’infanzia, insieme a ombre profonde come quella emanata da queste bellezze zoppicanti, in cui mi sono specchiata, strambe, ambigue e regine anch’esse del doppio, al cui interno è nascosta una luce potentissima. Le ombre dorate come le chiamava Carl Jung di questi nostri corpi corazzati.
La ricerca di un costante contrasto inoltre, a livello di produzione musicale, (e in questo Giuliano Pascoe è stato incredibile) per me stato fondamentale per esprimere al meglio questo strappo, questa dualità. Spesso mi sono ritrovata a creare assiduamente ritmiche ossessive, zoppe, taglienti e metalliche, violente a livello sonoro che potessero contrapporsi in modo prepotente su melodie delicate in armonie sospese. Un mondo in cui a un bombardamento violento e costante si schierasse una voce fragile, profondamente intima e disarmata, come per Dorothy, o , come per Broken Flowers, una voce scura e irriverente, severa e tagliente, necessariamente distruttiva che si imponesse e portasse avanti il proprio universo ossessivo, come sacerdotessa spietata di un rito antico , necessario
Lyre è il progetto musicale di Serena Brindisi, un’artista di Milano
Il suo progetto musicale nasce ad Edimburgo dove , diversi anni fa, dopo aver lavorato per più di 10 anni come attrice di teatro e performer in Italia, decise di trasferirsi e di rimanere 6 anni, per dedicarsi completamente all’altra passione centrale della sua vita, cioè la musica. É stato un processo naturale per lei lasciare l’Italia e trasferirsi in Uk , riconoscendo le proprie radici musicali, rispetto al songwriting, in artisti prevalentemente appartenenti al mondo anglosassone. Tom Waits, Billie Holiday e Chet Baker erano infatti ascoltati continuamente in casa, e i colori e le ritmiche del Blues, onnipresenti nella sua infanzia. Nacque di conseguenza, il bisogno di cantare e scrivere in Inglese, incantata sopratutto dal phrasing e dall’interpretazione di artiste come PJ Harvey, Beth Gibbons e Goldfrapp. Durante questi anni in UK, Lyre si concentrò nella scrittura del suo debut album, che fu diviso in 2 EP:’Queer Beauties’ e ‘Shadows Walk’.
A livello compositivo e di arrangiamento, inizialmente le produzioni visionarie e cinematiche di artisti come PJ Harvey, Nick Cave, Portishead, James Blake, Massive Attack e Radiohead, per nominarne alcuni, furono alla base della sua ricerca musicale e la spinsero a voler collaborare col producer di Bristol, Dan Brown (Massive Attack, Ilya, Karin Park) che inizialmente curò gli arrangiamenti di un brano e fece il missaggiò di tutte le tracce dell’allora autoprodotta prima versione di Queer Beauties. Ma nonostante il lavoro fatto, la sensazione di non aver trovato ancora il giusto mondo sonoro per esprimere appieno la propria personalità artistica, portò Lyre ad un ulteriore processo di ricerca e all’approfondimento di sonorità di artisti come FKA Twigs, Bjork e Arca che causò un notevole cambio di direzione, mettendo in crisi la produzione artistica conclusasi precedentemente a Bristol.
Infine, l’incontro a Milano col produttore Giuliano Pascoe, aka Droven (Pashmak, Clio and Maurice, Milanorovina) è stato infine fondamentale e conclusivo per questa ricerca, così come l’attentissimo lavoro di mixaggio di Antonio Polidoro e di master di Claudio Giussani.