Torna RON GALLO, l’eclettico artista descritto da NPR come
“an insurgent poet and rock n’ roll disruptor”.
Da martedì 17 gennaio è disponibile, accompagnato dal videoclip, “AT LEAST I’M DANCING”, il nuovo singolo di RON GALLO che anticipa l’album “FOREGROUND MUSIC”, in uscita venerdì 3 marzo 2023 per l’etichetta Kill Rock Stars.
In questo brano dance-punk apocalittico la visione critica politica e sociopolitica di Gallo ne incontra un’altra più ludica e incoraggiante che, insieme a un senso dell’umorismo intellettuale, crea una danza mentale che oscilla tra speranza e crisi, interesse e apatia. Anche il videoclip di “AT LEAST I’M DANCING” segue questo approccio ottimista, mostrandoci l’immagine quasi comica di un Ron che balla e si dimena mentre indossa delle cuffie giganti, combinata con frame presi dai social media, mentre il mondo brucia sullo sfondo.
“Cos’altro possiamo fare? Non so in che direzione stiano andando le cose, ma credo che il mondo sarà quello che noi lo faremo diventare e quindi fregarsene è sempre una buona scelta. Se non dovesse funzionare, almeno ci godremo gli ultimi momenti che abbiamo”. (Ron Gallo)
Con il nuovo disco “FOREGROUND MUSIC”, Gallo urla contro i costruttori che trasformano i quartieri in spudorati annunci pubblicitari di AirBnB, i padroni delle multinazionali che decidono quanto deve costare la musica e gli estremisti determinati a portare avanti un’apocalisse di distruzione razziale e civile. Affronta i cattivi della nostra società e aiuta coloro che ne sono oppressi, trovando un modo per ridere in faccia all’assurdità della situazione.
L’album è, secondo le parole di Gallo, “what an existential crisis would sound like if it could also be fun”. Nel corso delle 11 tracce che lo compongono, Gallo mostra quella che Ann Powers ha definito “elettricità letterata”. Passa dal fuzz al lounge jazz, al freaky pop, al post-punk e di nuovo a una musica rock divertente e trascinante, prendendo di mira di tutto e di più: male entitlement, età dell’ansia, apatia vs azione, gentrificazione, narcisismo, retail therapy, xenofobia, paura del futuro nelle nuove generazioni, estremisti di destra, capitalismo, cambiamento climatico e l’esperienza di avere una persona cara con una dipendenza.
Gallo non può fare a meno di infondere nell’album una gioia quasi incantata, quella che deriva da un luogo di sincero amore per le persone e di protezione per le cose a noi care. C’è amore in questo album, tra Gallo e i suoi ascoltatori, tra Gallo e le corde della chitarra, tra Gallo e il mondo. Ci vuole un po’ di ricerca, ma alla fine di FOREGROUND MUSIC Ron Gallo giunge a una conclusione sul senso della vita sconcertante e confortante: “The world is completely fucked, but the universe is inside you.”
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