Animal Equality ha rilasciato lo scorso mese, anche in Italia un’inchiesta sotto copertura, realizzata dal suo team investigativo in Scozia che mostra salmoni e altri pesci sottoposti a gravi abusi sulle barche di macellazione da parte degli operatori.
Le riprese dell’allevamento scozzese di salmoni si sono svolte nell’arco di due mesi alla fine del 2022. L’allevamento, con sede a Loch Cairnbawn, è gestito da Loch Duart Ltd, un noto fornitore di ristoranti e di chef stellati che vende i propri prodotti anche a chef come Gordon Ramsay e Rick Stein. Accreditata da RSPCA Assured, Global GAP e Friends of the Sea, l’azienda ha fornito i propri prodotti anche alla COP 26.
Le immagini raccolte dal team investigativo di Animal Equality mostrano gravi violenze nei confronti degli animali all’interno dell’allevamento, tra cui:
Mancato stordimento dei pesci e controlli inadeguati, con conseguente macellazione di salmoni ancora coscienti;
Morte per soffocamento dei pesci più piccoli, abbandonati in un secchio sulle barche;
Sovraffollamento visibile nelle reti e nei macchinari di macellazione insanguinati;
Pesci feriti e sanguinanti dopo essere stati trasportati attraverso tubi dalle vasche di allevamento alle barche di macellazione;
Pesci lanciati con violenza dagli operatori nei macchinari e contro le pareti delle barche;
Pesci morti e morenti gettati in mare dai lavoratori, con gravi rischi per la biosicurezza.
Secondi Mark Borthwick, dottorando dell’Open-Oxford-Cambridge Doctoral Training Partnership ed esperto di pesci, ha dichiarato che quanto documentato è uno dei peggiori casi di maltrattamento di pesci a cui abbia mai assistito: “L’ammassamento dei pesci che le immagini mostrano non è un comportamento normale per questi animali solitari, quindi è probabile che stiano tentando di nuotare lontano l’uno dall’altro per paura del cannibalismo, risultato di un ambiente altamente innaturale e stressante”.
Il ristagno di sangue nei macchinari per la macellazione suggerisce inoltre che l’attrezzatura di pompaggio utilizzata per trasportare i pesci dalle vasche di allevamento alle barche stia probabilmente causando traumi estesi a molti di questi animali, che subiscono lesioni mentre si agitano all’interno dei tubi. “Il sistema di pompaggio è così mal configurato che molti pesci sono morti prima ancora di raggiungere la macchina per l’abbattimento”, spiega Borthwick.
L’inchiesta mostra anche salmoni morti e morenti che vengono presi da un secchio e gettati in mare dalle barche. Secondo la dottoressa Lynne Sneddon dell’Università di Göteborg, questo ha effetti dannosi non solo sugli animali ma anche sull’ambiente: “Gettare i pesci in mare non dovrebbe assolutamente accadere. Questi pesci potrebbero introdurre malattie e parassiti e influenzare negativamente le popolazioni marine attraverso la competizione, l’aggressione o la trasmissione dei loro geni”.
Non è la prima volta che Animal Equality scopre abusi sui salmoni nel settore ittico scozzese. Nel febbraio del 2021, Animal Equality ha pubblicato un’indagine, unica nel suo genere, all’interno di un macello scozzese di salmoni che mostra animali lasciati soffocare sul pavimento, stordimenti impropri e il taglio delle branchie su pesci ancora coscienti.
L’industria ittica del Regno Unito alleva ogni anno fino a 52 milioni di salmoni, ma secondo l’organizzazione $camon $cotland tra i 20 e i 30 milioni muoiono prima di arrivare alla macellazione a causa di maltrattamenti, trasporti violenti e trattamenti approssimativi contro i pidocchi, errori chimici, fioriture algali e malattie infettive.
Per contrastare le crudeltà su questi animali sfruttati a scopo alimentare e i danni provocati dal loro allevamento sull’ecosistema, Animal Equality ha rivolto un appello al Governo scozzese, sostenuto da diversi parlamentari, per fermare l’espansione degli allevamenti ittici in Scozia, terzo esportatore al mondo di carne di salmone dopo Norvegia e Cile.
“L’Italia è fra i maggiori importatori al mondo di salmone, un prodotto il cui consumo è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. Ma negli allevamenti intensivi, questi animali vivono in condizioni degradanti, subendo maltrattamenti costanti e crudeli in assenza di controlli adeguati e di tutele minime che permettano di evitare violenze come quelle che abbiamo ancora una volta documentato”, dice Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa.