“Come al solito Gasparri ha perso un’occasione per tacere. Di certo non possono testimoniare una serrata lotta alla mafia le presenze nelle istituzioni di Berlusconi e del condannato per mafia Dell’Utri, entrambi indagati dalla procura di Firenze quali mandanti occulti delle stragi del 1993, nè tantomeno le dichiarazioni degli stessi (autore 1 e autore 2) nei confronti del mafioso Mangano”.
Lo ha detto Sonia Alfano, europarlamentare e responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di Italia dei Valori.
“Gasparri, se il suo quoziente intellettivo glielo consente – aggiunge l’eurodeputata – si cimenti nella lettura degli atti processuali e scoprirà che il Gen. Mori è tutt’altro che un eroe della lotta alla mafia, e che il procuratore aggiunto Ingroia, invece, sta sacrificando la propria esistenza al servizio dello Stato per l’accertamento della verità. Del resto la vicenda Ciancimino altro non è che la conferma dell’onestà di Igroia e del pm Di Matteo, che hanno dimostrato come la credibilità vada conquistata giorno dopo giorno, e Ciancimino, ovviamente – conclude – non è esente da tale principio”.