L’architetto Angelo Zampolini, indagato per il G8 e le grandi opere, per intenderci quello che secondo i magistrati si era occupato dell’acquisto delle case per l’ex ministro Claudio Scajola, il 24 maggio, ha dichiarato ai magistrati quanto segue: “Balducci fece avere al Ministro Di Pietro due case in affitto a Roma, attraverso la Congregazione Propaganda Fide. La prima era in via della Vite ed è stata per un periodo una delle sedi dell’Italia dei Valori. L’altra era in via delle Quattro Fontane, credo fosse per la figlia…”.
Alle accuse di Zampolini, Di Pietro ha risposto dalle pagine del suo blog www.antoniodipietro.com/2010/06/2_giugno.html. In sostanza Di Pietro, fornisce una serie di documenti per provare l’estraneità con i fatti a lui contestati; inoltre il leader dell’Idv, sempre dalle pagine del suo blog, ha dichiarato di aver chiesto ai pm perugini di essere “immediatamente sentito” in modo da far chiarezza sulla vicenda.
Di Pietro non è l’unico sul quale Zampolini ha qualcosa da dire… l’architetto fa i nomi anche di Bertolaso, Prodi, Rutelli e Veltroni. Ovviamente c’è stata una pioggia di smentite e querele.
Veltroni: “Qualche giornale pubblica oggi stralci dell’interrogatorio di un architetto [Zampolini] legato alla vicenda Anemone. A un certo punto questo signore chiama in causa Prodi, Rutelli, e il sottoscritto, come suggeritori di architetti che hanno lavorato al G8 alla Maddalena. Ho già dato incarico di sporgere querela nei confronti di questo signore, per grave calunnia e con richiesta di risarcimento danni che devolverò interamente per iniziative di solidarietà”.
Prodi: “Il signor Zampolini spara nel mucchio sapendo benissimo che non ho mai indicato alcun nome per la realizzazione delle costruzioni del G8 alla Maddalena. Evidentemente spera di poter dimostrare che siamo tutti eguali. Ma poiché non è così, ho dato mandato ai miei avvocati di adire le vie legali”.