La droga non danneggia solo lo sviluppo cerebrale ma anche provoca danni anche allo sviluppo psicosociale dei giovani. La privazione affettiva causa, nei bambini, anomalie cerebrali che possono predisporre a un futuro uso di droghe e alla dipendenza.
E’ quanto ha sostenuto Gilberto Gerra, rappresentante della Divisione operativa della Unodc (United nations office on drugs and crime), intervenuto questa sera alla cerimonia d’apertura del 2do congresso nazionale “Neuroscience of addiction.
Neurobiologia, neuroimaging e aspetti educativi nelle dipendenze”, in programma a Verona da oggi fino al 9 giugno.
“Nei nostri studi – ha spiegato Gerra – abbiamo riscontrato, nei bambini privati dell’affetto dei genitori e cresciuti in condizioni di negligenza e difficolta’, una ridotta quantita’ di recettori della dopamina e della setoronina. Una condizione che puo’, nel futuro di questi individui, predisporli al consumo di sostanze stupefacenti e alla dipendenza”.
Danni non permanenti, ha tenuto a sottolineare il ricercatore. “Identificare precocemente i comportamenti a rischio nei bambini e negli adolescenti, intervenendo con programmi di sostegno alle famiglie e agli educatori, puo’ infatti permettere un recupero dello sviluppo comportamentale e prevenire il rischio dipendenza”. Perche’ questo avvenga, ha proseguito Gerra, “e’ fondamentale che nelle scuole vengano attivati screening psico-comportamentali e che vengano coinvolti i genitori delle famiglie piu’ disagiate”.
Le neuroscienze, con la loro capacita’ di investigare i meccanismi dello sviluppo e del funzionamento del cervello, vengono dunque in soccorso a genitori ed educatori ma anche alle istituzioni. “Possedere queste conoscenze – ha concluso Gerra – e’ una reposnabilita’ che non possiamo ignorare. Tutti coloro che sono coinvolti nell’educazione dei giovani devono tenere presente che laddove i geni propongono, l’approccio educativo e affettivo dispongono”.
fonte aduc