Il Comitato dei ministri ha richiamato le autorita’ italiane, invitandole e rispettare le misure interinali indicate dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo. Nella sua sentenza, la Corte aveva ritenuto che, con l’espulsione del tunisino Ben Khemais verso il suo paese, malgrado l’indicazione della Corte europea di sospendere tale provvedimento fino a nuovo avviso, le autorita’ italiane – si legge in una nota del Consiglio d’Europa – hanno ostacolato l’effettiva possibilita’ del ricorrente di esercitare il proprio diritto di ricorso dinanzi alla Corte.
La Corte ha inoltre concluso che l’Italia ha altresi’ violato il diritto di Khemais di essere tutelato contro ogni trattamento contrario all’articolo 3 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo (tutela della dignita’ e dell’integrita’ fisica). Il Comitato dei Ministri ha deplorato il fatto che il primo maggio 2010 le autorita’ italiane non si siano conformate a un’altra misura indicata dalla Corte e abbiano espulso un altro ricorrente verso la Tunisia. Ha constatato con preoccupazione che una situazione analoga si era gia’ verificata in altri due casi, nel 2008 e nel 2009.
Il Comitato ha sollecitato con insistenza le autorita’ italiane ad adottare tutti i provvedimenti necessari per prevenire future simili violazioni.
fonte aduc