Ancora una volta, il paradosso Siena: dove il Pdl ha i suoi minimi nazionali quanto a suffragio popolare (e dove Berlusconi gode di larga antipatia popolare), ma, nello stesso tempo, in cui il sistema di potere similberlusconiano ha una presa ferrea. Al posto di uno solo, una ristrettissima oligarchia autoreferenziale: bella soddisfazione…
Prendiamo il caso del Ddl sulle intercettazioni: il Pd nazionale, ovviamente, è del tutto contrario. Si parla di barricate (sic), di Vietnam (supersic), ed altre amenità di siffatta forgia.In varie realtà locali, poi…ve lo immaginate come e quanto lotteranno i dalemiani, in Puglia, contro il progetto berlusconiano, che barricate alzeranno? O Bassolino, ce lo vedete a fare il vietcong per evitare che le intercettazioni diventino più difficili? E si potrebbe continuare, purtroppo per non poco.
A Siena? Formalmente, anche qui il Pd è contrario, ci mancherebbe; sotto sotto, da buoni dalemiani, i vertici del Pd senese non stanno nella pelle dalla contentezza. Devono dissimularla, è vero, ma insomma… volete mettere? Uno che fa, da formale avversario, quello che loro non potrebbero neanche rischiare di proporre, tutto gratis? Dovrebbero accendere un cero al giorno a San Silvio da Arcore, protettore del Pd. Meno male che Silvio c’è…
Il 14 giugno, per dirne solo una, si è consumato l’ennesimo psicodramma della politica (e della sinistra) senese: un esponente di spicco di Rifondazione comunista locale, Fiorino Iantorno, aveva organizzato un incontro contro il Ddl in oggetto, in Piazza del Campo; intorno a lui che arringava lodevolmente con il megafono, una folla. Di una dozzina di persone, ad essere generosi. Compreso lo scrivente. Un minuscolo drappellino di Rifondazione, l’esponente locale dei Radicali, Giulia Simi, una manciatina di cittadini. Faccio sommessamente notare all’amico Fiorino che i vertici del Pd locale godono come pazzi di questo progetto berlusconiano, ma lui sembra invece convinto del contrario, e pare sincero!
Il Pd, per l’appunto. Il Partito democratico – onnipotente nel Senese – dov’era? Non pervenuto.
Il suo leader, e futuro Sindaco di Siena, il deputato Franco Ceccuzzi, dov’era? Neanche tanto lontano, a dire il vero. 100 metri in linea d’aria, in perfetta simultaneità, in un noto Palazzo a dibattere di urbanistica e di centro storico: lui è un democratico del fare, parla di case e di cose, che gliene frega delle intercettazioni. In Parlamento, si travestirà anche lui da vietcong (?!); dove gli interessa di più, è un fan di Gianni Letta. Viva la chiarezza, viva la coerenza, viva la trasparenza. Dopo avere assistito per alcuni minuti alla soporifera conferenza sull’urbanistica (a tratti esilarante, ma si andrebbe un po’ fuori tema…), mi allontano – prima di addormentarmi – dal noto Palazzo cittadino, e ripasso da Piazza del Campo. C’è sempre il buon Fiorino, con un paio di compagni rifondaroli; vicino a loro, si è aggiunto il viceSindaco di Siena, Mauro Marzucchi. Pancia ormai tracimante da Vescovo medievale, di provenienza socialista,adesso incerto sul da farsi per le prossime Comunali del 2011, chiacchiera amabilmente con il compagno Fiorino. Il quale gli porge una copia di un libro – appena uscito – che dedica polemicamente un Capitolo alla ipercementificazione senese, ed al rapporto fra Banca e cemento (“La colata”, Chiarelettere). Marzucchi se la ride, di gusto; arriva l’Assessore Massimo Bianchi, e giù tutti a fare battute sul Capitolo del libro. Ma sì, a Siena ci si conosce tutti…
Queste due righe sulla sinistra senese, finiscono qui. Forse, è meglio per tutti…