Solo uno ogni mille abitanti. L’Italia conta meno rifugiati rispetto ad altri paesi europei. Ed il numero di domande di asilo nella penisola e’ in calo.
Colpa anche delle politiche restrittive nell’immigrazione nel Canale di Sicilia tra Italia e Libia, prime tra tutte i respingimenti. A rilevarlo e’ l’Unhcr, l’Alto Commissariato per i rifugiati dell’Onu che nel suo ultimo rapporto – quello a fine 2009, pubblicato oggi – mostra un forte aumento del numero delle persone in fuga nel mondo che l’anno scorso sono arrivate a quota 43,3 milioni. Al livello piu’ alto cioe’ dalla meta’ degli anni ’90 segnala il documento spiegando che in l’Italia, i rifugiati sono 55mila. Una cifra ‘molto bassa’ – si legge nel Rapporto – rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea, ‘in termini sia assoluti che relativi’ se si confronta con i 600 mila della Germania, i 270 mila del Regno, i 200 mila della Francia e gli 80 mila dei Paesi Bassi.
A fronte di un milione di nuove domande di asilo, registrato nel mondo nel 2009, in Italia se ne sono contate solo 17 mila.
Poco piu’ della meta’ delle 31 mila dell’anno prima, rileva l’Unhcr spiegando che tale ‘diminuzione puo’ essere anche attribuita alle politiche restrittive attuate nel Canale di Sicilia da Italia e Libia, fra cui la prassi dei respingimenti in mare. Il netto calo delle domande di asilo in Italia dimostra come i respingimenti – rileva il rapporto – anzich‚ contrastare l’immigrazione irregolare abbiano gravemente inciso sulla fruibilità del diritto di asilo in Italia’.
fonte aduc