I governi dei paesi esportatori di legname africano non stanno fornendo nella sostanza il pubblico accesso alle informazioni su come gestiscono le proprie foreste. E’ quanto emerge da un rapporto pubblicato da Global Witness, che analizza gli impegni alla trasparenza siglati negli accordi tra Camerun, Ghana e Liberia e o paesi europei, volti ad assicurare la legalità del legname esportato. Troppo spesso, il pubblico è escluso dall’accesso allinformazione su quel che accade alle proprie foreste, una diretta violazione dell’accordo.
“Le foreste sono diverse da altre risorse, perché ci vivono molte persone, la cui vita dipende completamente dalla salute delle foreste stesse. – spiega David Young, di Global Witness – Ma queste persone non sono messe in grado di sapere a chi vendono cedute le loro foreste, e a quali condizioni. Questo non è un problema da poco, in un settore con una lunga storia di corruzione e di violazioni dei diritti umani. L’Unione europea deve di lavorare con Camerun, Ghana e Liberia per assicurare che le informazioni siano disponibili, altrimenti nessuno sarà in modo di sapere come il legname è stato ottenuto, e se questo è stato fatto legalmente.”
Gli accordi tra i paesi esportatori di legname e l’Unione europea, conosciuti col nome di “accordi volontari di partenariato” (VPA), prevedono l’obbligo da parte delle autorità governative di pubblicare le informazioni chiave sul rilascio di concessioni forestali, un primo ed essenziale passo verso riforme volte ad assicurare l’esportazione di legname di origine legale.
Global Witness ha lavorato con i associazioni che si battono contro la corruzione nel settore forestale in Camerun, Ghana e Liberia. Sotto questo aspetto, nessuno di questi paesi ha mantenuto gli impegni all’accesso all’informazione e alla trasparenza.
Mathew Walley, che rappresenta le comunità forestali dalla Liberia, ha potuto constatare in prima persona gli effetti del negato accesso alle informazioni: “La gente si sente tradita. Vediamo camion di tronchi che lasciano le nostre foreste, ma, nonostante le nostre richieste, nessuno ci dice quanto viene estratto e quali specie, così come non possiamo sapere quanto viene pagato, né se il prezzo corrisponde al reale valore del legno”
“Troppo spesso, chiediamo informazioni alla Commissione forestale, ma la risposta dipende da chi sta fa richiesta e perché – ha aggiunto Samuel Mawutor, della coalizione Forest Watch Ghana – Se avessimo accesso alle informazioni potremmo lavorare tutti insieme a fermare illegalità nel settore forestale.”
Il rapporto sottolinea il fatto che le comunità locali sono raramente in grado di accedere ai dati e documenti importanti, e le autorità sono riluttanti a fornire informazioni tempestive. In alcune zone, per esempio, i funzionari hanno ritardato fornire dettagli, pur continuando a assegna le autorizzazioni che rischiano di minare il rispetto degli accordi europei. Per questo sono necessarie sostanziali riforme nella gestione delle informazioni e della diffusione.