Ci si sono messe in tante: 60 associazioni ambientaliste hanno firmato assieme una lettera alle banche europee, americane e asiatiche, per avvertirle sul rischio di investire in progetti legati alla deforestazione. In particolare, le associazioni ambientaliste chiedono alle banche e alle assicuratrici di evitare di investire nella costruzione di nuove cartiere nelle aree in cui la produzione di cellulosa già è legata alla deforestazione.
Le associazioni sono allarmate dai progetti di nuove cartiere da parte del colosso cartario Asia Pulp and Paper (APP), che minacciano di creare ulteriore domanda di fibre di legno in un’area che già soffre del più alto tasso di deforestazione.
Assieme alle più note associazioni come WWF, Greenpeace, Legambiente, Friends of the Earth, Terra!, Rainforest Action Network, la lettera è stata firmata dalle principali associazioni ambientaliste indonesiane, e dai gruppi che si battono per i diritti delle comunità locali.
Tre rappresentanti delle associazioni indonesiane si apprestano a sbarcare in Italia a in Europa per presentare gli impatti sociali e ambientali della APP e delle altre cartiere della regione.
Tra questi Aidil Fitri, dell’associazione Wahana Yayasan Bumi Hijau. “Nella provincia meridionale di Sumatra la APP sta distruggendo le foresta pluviali e le torbiere, ossia l’habitat della tigre di Sumatra. – spiega Aidil – Più a nord, a Jambi, Sumatra, la APP ha causato la distruzione della fonte di sostentamento di migliaia di persone. Nella provincia di Riau, la APP è rimasta coinvolta nella deforestazione illegale, un caso proprio ora analizzato dal Ministero dell’Ambiente.”
La Asia Pulp and Paper (APP) è una delle cartiere più controverse del mondo, e si stia che abbia distrutto oltre due milioni di eteri di foreste pluviali. Il progetto di costruzione di una nuova cartiere a Sumatra, Indonesia, con una capacità produttiva stimata tra 1,5 e 2 milioni di tonnellate annue di cellulosa – la priù grande linea del mondo – minaccia di tradursi in una ulteriore impennata della deoferstazione.
La lettera mette in evidenza come la APP non abbia mantenuto i suoi stessi impegni ambientali, e neppure i gli obblighi assunti con gli investitori. Proprio a causa degli impatti ambientali, questa impresa ha perduto clienti di rilievo, come, Mattel, Unilever, Nestlé, Danone, Xerox e Mondi, ed è considerata come un fattore di rischio d’impresa e di reputazione per i suoi partner commerciali.
“La costante fame di materia prima necessaria alla produzione di carta a buon mercato, spinge la APP a distruggere preziose foreste pluviali – spiega Sergio Baffoni, coordinatore della campagna foreste per l’European Environmental Paper Network – L’espansione della sua capacità produttiva porterà inevitabilmente alla conversione di nuove foreste pluviali in piantagioni, mettendo in pericolo le specie, violando i diritti delle popolazioni locali e accelerando il disastro climatico”.
“Le continue promesse ambientali della APP si sono rivelate ogni volta mero greenwash – aggiunge Bustar Maitar di Greenpeace – Le istituzioni finanziarie non devono lasciarsi coinvolgere dalla APP nella deforestazione dell’Indonesia”.
La lettera è coordinata dalla rete europea ambientale per la carta (l’European Environmental Paper Network – EEPN) una coalizione di 64 organizzazioni non governative ambientaliste e sociali di 24 paesi europei, unitesi per condividere una visione comune per la trasformazione dell’industria europea della carta.
La lettera è stata inviata alle banche e agli investitori in Indonesia, Cina, Giappone, Stati Uniti, Sud Africa, Svizzera, Germania, Francia, Austria, Taiwan, Australia e Svezia ed è reperibile sul sito dell’EEPN: http://www.environmentalpaper.eu/wp-content/uploads/2012/11/Bank_letter_on_pulp_investment.pdf