Si è aperta il 18 luglio a Vienna la diciottesima conferenza mondiale sull’Aids, il piu’ importante appuntamento sul tema, ma l’Italia ‘brilla per la sua assenza’. La denuncia e’ dei rappresentanti della Lila, la lega Italiana per la lotta all’Aids, secondo cui il nostro paese e’ molto indietro sulle politiche di lotta all’Hiv.
‘Questa e’ un’edizione importante per la conferenza, perche’ siamo a soli 5 anni dal 2015, la data in cui dovrebbero scadere i ‘millennium goals’ sulla lotta all’Aids – afferma Alessandra Cerioli, presidente dell’associazione – ci sono ministri della Salute di molti paesi, ma l’Italia brilla per la sua assenza’.
Il primo atto del summit sara’ la presentazione della ‘dichiarazione di Vienna’, in cui molti paesi si impegnano ad attuare politiche di riduzione del danno sul consumo degli stupefacenti che prevengano il contagio tramite lo scambio di siringhe infette:’L’Italia e’ famosa nel mondo per essere stata la prima ad applicare queste politiche negli anni ’80, dalla distribuzione di siringhe pulite alla promozione dell’uso di metadone, che hanno avuto un grande successo nel diminuire i contagi, ma paradossalmente non firmera’ la dichiarazione’.
Il nostro paese, afferma la Lila, e’ indietro anche in altri campi:’Da noi sono anni che non si fanno serie campagne di prevenzione. Inoltre nel 2009 la Commissione Ue ha chiesto agli stati membri di applicare una serie di azioni, dalla distribuzione dei preservativi a interventi nelle carceri, che da noi non sono fatte, e neppure il rapporto richiesto ogni due anni e’ mai stato presentato. Inoltre il nostro paese e’ ancora indietro nel versare la propria quota nel fondo globale per la lotta all’Aids’.
fonte aduc