Sono solo dentro una stanza ed ascolto l’abum dei Tamuna: “Woodrock”.
Direttamente dal cuore di Palermo una band molto interessante, che sapientemente riesce a mescolare musicalità tradizionali con musicalità più moderne, con sfumature di rock, pop, raggae e black music, il tutto in un gioco riuscitissimo di percussioni, capaci di “percuotere” l’ascoltatore… Riuscita anche la mescolanza tra l’italiano, il dialetto siciliano e l’inglese.
Il primo pezzo “Penso” si ispira al Caravaggio (Michelangelo Merisi) e proprio come in una tela del grandissimo pittore, i Tamuna viaggiano dall’oscurità per raggiungere la luce e apprezzare la bellezza delle cose che ci circondano. Il secondo pezzo, “Fimmina”, narra una storia d’amore, prima dell’invasione tecnologica dei cellulari. “Ciuscia” che tradotto dal siciliano vuol dire “soffia”, è una bella danza del vento e come il vento porta cambiamenti. “Gerlando” sposta all’ascoltatore ai primi del Novecento e racconta la storia, ispirata dal libro “Homo Panormitanus” di Daniele Billitteri, di un palermitano che emigra verso l’America e il grande sogno americano, che però gli costò la sua identità. “Emanuele” è un pezzo attualissimo che con grande chiarezza fotografa la situazione Italiana del lavoro. Come Gerlando anche Emanuele è costretto ad emigrare per vivere… “Oro e Rame” è un pezzo d’amore… ma attenzione a fondere il rame con l’oro… Con “Rosalia” i Tamuna affrontano un tema “sacro”, perché il brano è dedicato alla Santa di Palermo. “Seguimi” è una bella storia di desiderio… e dal desiderio si passa all’incapacità di comunicare delle persone nell’era delle chat con il brano “Never”. L’ultimo pezzo dell’album si intitola “Lasciala libera” e mi è piaciuto particolarmente perché penso sempre che la mente deve essere lasciata libera di spaziare e non tenuta prigioniera di schemi precostituiti che non ci consentono di stupirci e perché no, anche di meravigliarci di tutta la bellezza dell’esistere.
Dopo i 10 pezzi c’è anche una “ghost track” una sorta di easter egg che i Tamuna a sopresa regalano all’ascoltatore…
Per concludere vi dico che è un album da non lasciarsi scappare.
I Tamuna sono:
- Marco Raccuglia – Voce
- Giovanni Parrinello – Tamburello e percussioni
- Carlo Di Vita – chitarre
- Riccardo Romano – basso