E’ in onda negli Usa uno spot che sta facendo divampare la polemica. Lo spot choc realizzato da un’associazione di medici, il Physicians Committee for Responsible Medicine (Pcrm), prende di mira il colosso McDonald’s e piu’ in generale il cibo da fast food. Al centro del filmato, dal titolo ‘Consequences’ ovvero conseguenze, un uomo morto disteso sul tavolo di un obitorio. Accanto a lui, sulle note di un motivo da film horror, una donna vestita di nero si dispera, mentre un medico al suo fianco cerca di confortarla.
L’inquadratura pian piano ruota e mostra che l’uomo impugna ancora un hamburger con le tracce dell’ultimo fatale morso che lo ha ucciso.
La telecamera continua a ruotare, si sofferma sui piedi dell’uomo, disteso supino per il suo ‘ultimo viaggio’, ed e’ li’ che in sovraimpressione appare il fatidico logo McDonald’s: la ‘M’ dorata e dal carattere arrotondato, con il claim del gigante del panino rivisitato in una sorta di parodia, ‘I was lovin’it”.
A questo punto, le immagini spariscono e appare una scritta che consiglia l’alimentazione vegetariana, mentre una voce fuori campo elenca i pericoli legati al cibo spazzatura: “Colesterolo alto, pressione sanguigna alta, infarto”. Lo spot, che sta rimbalzando sui siti delle principali testate internazionali, verra’ inizialmente trasmesso nell’area di Washington, ma in seconda battuta potrebbe essere diffuso in altre citta’ statunitensi.
E arriva in un momento in cui la lotta all’obesita’ e al cibo spazzatura vede arruolati in prima linea gli stessi inquilini della Casa Bianca, a partire dalla first lady Michelle Obama. Dura la reazione della ‘National Restaurant Association’ che ha definito l’iniziativa “irresponsabile”, e intrapresa nel tentativo di spaventare il pubblico fornendo una “visione parziale della nutrizione”.
Dal canto suo McDonald’s reputa lo spot “ingannevole e sleale”, un’iniziativa “scandalosa dal punto di vista commerciale”. Il colosso dell’hamburger confida comunque che i propri clienti riescano a percepire l’iniziativa della Pcrm come “propagandistica”, e si augura che continuino ad adottare “scelte alimentari e stili di vita giusti per loro”.
Del resto la recessione sembra aver servito un assist non da poco al gigante del panino. Grazie a prezzi a portata di qualsiasi portafoglio, i profitti mondiali hanno registrato un balzo in avanti del 12% nei primi sei mesi dell’anno, trainati dalle vendite registrate negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
fonte aduc