Il virus SI sarebbe il predecessore dell’HIV, responsabile dell’Aids nell’uomo, e ci sono scimmie che vi convivono da migliaia di anni.
Simian Immunodeficiency Virus (SIV) è diffusissimo tra i primati africani, e da millenni, non solo da qualche secolo come si pensava. Lo sostengono gli studiosi diretti da Michael Worobey dell’Università dell’Arizona e dal virologo Preston Marx della Tulane National Primate Research Center della Louisiana, che hanno identificato dei ceppi di virus nei drilli dell’Isola Bioko; le loro analisi mostrano come il virus abbia fatto la sua comparsa tra i 32 e i 75.000 anni fa (Science, vol.329, pag.1487, 2010).
I virologi sono arrivati a questi numeri attraverso dei calcoli che si basano su un doppio passaggio argomentativo. Da un lato, l’isola è rimasta separata dal continente africano per almeno 10.000 anni durante l’ultima era glaciale. Poiché da allora i primati sono vissuti in isolamento, bisogna che il virus SI fosse presente già da prima e quindi essere vecchio almeno quanto l’isola. Dall’altro, le varianti del virus sono state rilevate sia nelle scimmie di Bioko sia nei loro parenti stretti che vivono sulla terra ferma. In sostanza, il confronto del DNA dei virus mostra che mutano molto più lentamente di quanto si pensasse e che i tratti comuni risalirebbero a ben prima della glaciazione.
L’Hiv dell’uomo è molto più giovane, e se seguirà le orme del suo antenato, comprese le sue lente mutazioni, non è ragionevole sperare che diventi “innocuo” in breve tempo.
fonte aduc