Sulla moneta unica ci sono l’effige della Marianna, del re Alberto del Belgio, o del celebre Dante di Raffaello. Ma ormai Bretoni, Picards, Auvergnats o Reunnionnais hanno i loro euro locali. Meno cosmopolitismo piu’ territorio.
L’iniziativa e della Monnaie di Parigi, che ha stampato e messo in vendita, lo scorso lunedi’ 20 settembre, 4 milioni di pezzi in argento di 10 euro con l’effige delle 22 regioni francesi e dei quattro dipartimenti d’oltremare: da una parte la divisa repubblicana “Liberté, Egalité, Fraternité”, dall’altra l’ermellino della Bretagna, il fiore di lis dell’Ile-de-France o la testa di Moro della Corsica….
Il presidente della Monnaie di Parigi, Christophe Beaux, dice: “L’euro e’ poco amato. Gestito da Francoforte, viene percepito come tecnocratico. La nostra idea e’ di creare un legame tra questo euro e il patrimonio nazionale”.
La Francia non e’ la prima in Europa a questa sperimentazione. Dal 2002 la Germania ogni anno mette in circolazione 8 milioni di pezzi da 10 euro su cui sono riportati i simboli dei loro sedici lander.
In Francia ogni regione propone i propri euro -e solamente i propri- attraverso una rete di 3.000 uffici postali. Il numero di pezzi distribuiti varia in funzione delle differenze demografiche: ce ne sono meno alla Martinica che in Ile-de-France. La Monnaie di Parigi precisa che questi “euro regionali” hanno corso legale, soprattutto in Francia. Teoricamente, quindi, non sono riservati ai collezionisti.
Conviene quindi non spenderli troppo presto presso le panetterie, etc: come il buon vino, i pezzi in metallo prezioso e a tiratura limitata acquistano piu’ valore col tempo. Si Internet alcuni esemplari valgono gia’ dodici euro.
fonte aduc