Sequestrati ormai da giorni, da un commando armato, probabilmente una delle mille gang del narcotraffico locale: e’ la situazione nella quale si trovano almeno 22 turisti messicani rapiti giovedi’ ad Acapulco, la localita’ simbolo del turismo del Messico che era stata scelta dal gruppo per trascorrere alcuni giorni di vacanza. Il rapimento nel paradiso delle vacanze e’ stato reso noto proprio mentre si e’ avuto un altro sanguinoso rigurgito – con 14 morti – della guerra fra bande rivali di narcotrafficanti messicani.
A confermare il rapimento e’ stata la procura generale di Citta’ del Messico, precisando che ‘almeno 22 turisti sono stati portati via da sconosciuti mentre si trovavano a bordo di quattro veicoli’. A quanto pare, il sequestro e’ avvenuto mentre il gruppo era alla ricerca di un albergo in citta’ dove passare la notte.
Il fatto e’ stato denunciato tra gli altri da Alzair Arce, un operatore che accompagnava il gruppo ma che e’ riuscito a fuggire. Secondo Arce, il commando ha prima bloccato due persone che erano scese da uno dei veicoli, e successivamente ha fermato e portato via gli altri.
Le persone rapite venivano tutte dalla citta’ di Morelia, a Michoacan vicino a Guerrero, due stati dove sono molto presenti i sicari di ‘La Familia’, uno dei cartelli dei narcos piu’ pericolosi del paese, ricordano i media locali. Cosi’ come tante altre citta’ messicane, Acapulco e’ ormai da tempo scenario di scontri e regolamenti di conti tra le diverse gang del narcotraffico, il cui obiettivo e’ quello di controllare i territori da dove passano i carichi della droga verso gli Stati Uniti e altri mercati.
La rivalità e i regolamenti di conti tra i narcos, in Messico, sono all’ordine del giorno: come reso noto ieri sera dalla fonti ufficiali della magistratura dello Stato di Durango, l’altro ieri 14 persone sono rimaste uccise durante una sparatoria tra gang dei cartelli della cocaina rivali nel villaggio di San Jos‚ de la Cruz, nel nord del paese. Ad innescare lo scontro a fuoco potrebbe essere stata un’operazione di vendita di un carico di droga. Durango e’ un feudo del ‘cartello di Sinaloa’ guidato Joaquin ‘El Chapo’ Guzman, il boss super-ricercato da Messico e Stati Uniti dopo la sua evasione da un carcere messicano nel 2001.
Le guerre ingaggiate dal governo messicano del presidente Felipe Calderon contro i narcos e dai diversi cartelli della droga fra di loro hanno causato massacri e omicidi che dal 2006 a oggi hanno lasciato sul terreno circa 28 mila morti.
fonte aduc