Secondo la Partnership for Observation of the Global Oceans (Pogo), agli oceani andrebbero monitorati i parametri vitali. L’organizzazione riunisce le principali istituzioni oceanografiche del mondo e il sistema di monitoraggio necessario dovrebbe essere messo in piedi entro il 2015 e occorrerà a fornire dati importanti come terremoti sottomarini, che sono all’origine degli tsunami e dati sullo stato di salute dei mari. Jesse Ausubel, uno dei fondatori dell’organizzazione ha affermato: “In futuro gli oceani saranno più salati, più caldi, più acidi e con meno biodiversità, è arrivato il momento di capire bene cosa sta succedendo nei mari che ci circondano”. Il sistema dovrebbe costare intorno ai 10-15 miliardi per strutturarlo, poi per il mantenimento, costerebbe intorno ai 5 miliardi di dollari all’anno.
Allarme Oceani: Sempre più caldi e più acidi
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