Il giorno 7 giugno vide il consolidamento e l’apparire di una netta vittoria israeliana su tutti i fronti. La superiorità aerea di Israele stava convincendo i Giordani a ripiegare e a richiedere al governo israeliano trattative segrete per un cessate il fuoco. A Gerusalemme l’esercito israeliano ruppe gli indugi ed entrò nella Città Vecchia, che venne presa entro sera evitando distruzioni eccessive. Grande fu la gioia dei soldati di Tel Aviv nel conquistare la Spianata delle Moschee ed il Muro del Pianto, un risultato non preventivato ad inizio conflitto.
Nel Sinai e lungo la Costa, pur continuando ad inseguire e combattere le brigate egiziane in ritirata, gli Israeliani si spinsero anche oltre raggiungendo i passi Giddi e Mitla non lontani dal canale, sbarrando quindi la strada al nemico in rotta.
Sul fronte Siriano, accanto a scaramucce minori e timidi tentativi da parte di Damasco di avanzare con forze di terra, si erano verificati soltanto bombardamenti degli insediamenti israeliani di confine dai cannoni situati sulle alture del Golan. Evento che era del resto una costante degli ultimi anni, segnati da una sequenza di provocazioni israeliane e rappresaglie siriane sui villaggi. A partire dal 7 giugno l’aeronautica israeliana iniziò a bombardare ripetutamente il Golan fiaccando le difese siriane.
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