”Ha ancora senso lasciare che sia la criminalità organizzata a rifornire i quattro milioni e mezzo di italiani consumatori di spinelli?”. Lo scrive in un articolo pubblicato oggi su La Stampa il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, ricordando l’esempio di alcuni paesi che hanno ”recentemente legalizzato la produzione e la vendita della marijuana per uso ricreativo oltre che terapeutico” rendendo ”possibile iniziare a misurare empiricamente gli effetti di questa scelta”. ”Il caso del Colorado offre gli spunti più interessanti”, scrive Della Vedova, ricordando come ”dopo 6 mesi dalla legalizzazione della vendita al dettaglio e 18 mesi dalla decriminalizzazione i reati sono persino diminuiti”. Inoltre l’eliminazione delle pene ”per i piccoli reati connessi alla marijuana fa risparmiare alle casse dello stato americano tra i 12 e i 40 milioni di dollari all’anno, mentre il gettito fiscale della legalizzazione nei primi 6 mesi del 2014 è stato superiore ai 30 milioni di dollari. La legalizzazione della vendita della marijuana ha rappresentato una svolta importante, un business di quasi 1 miliardo di dollari interamente sottratto all’economia nera e alla criminalità”. ”Per l’Italia – prosegue Della Vedova – grande dodici volte il Centennial State, parleremmo di numeri molto maggiori. Le analisi più recenti sul mercato dei derivati della cannabis portano a una stima di oltre 7 miliardi di euro annui, che dal prossimo mese troveremo persino contabilizzata nel Pil” secondo i nuovi criteri Eurostat.
Con la legalizzazione e una tassazione analoga a quella dei tabacchi, ”pari a circa i tre quarti del prezzo di vendita”, spiega Della Vedova, ”lo stato risparmierebbe sul fronte della repressione e riscuoterebbe entrate oggi interamente assorbite dai profitti criminali”. ”Nessun giudizio positivo sul consumo di cannabis” conclude Della Vedova, che però invita a adottare rispetto a queste sostanze ”il percorso intrapreso per altri consumi nocivi – in particolare per i più giovani – come alcol e tabacco: quello dell’informazione, della dissuasione e della tassazione. La mia opinione, conclude, è che di questo non solo si possa, ma si debba discutere senza pregiudizi”.
“Della Vedova racconta le solite menzogne da 30 anni, da ex Radicale quale è. E’ evidente che parla a nome proprio” e non del governo di cui è sottosegretario “perche uno che parla così si squalifica da solo”. Così il senatore Carlo Giovanardi commenta all’Adnkronos l’intervento del sottosegretario agli Esteri, e si chiede se “ha ancora senso lasciare che sia la criminalità organizzata a rifornire i quattro milioni e mezzo di italiani consumatori di spinelli”. Giovanardi ricorda inoltre che “il Parlamento ha appena fatto una legge, di cui sono stato relatore al Senato, che ha riconfermato che lo spaccio di qualsiasi tipo di droga è reato, e che l’uso comporta sanzioni amministrative”. E aggiunge: “ricordo che non solo Paolo Borsellino girava l’Italia spiegando a tutti che la liberalizzazione della cannabis era il più grande regalo che si potesse fare alla criminalità organizzata, che avrebbe così moltiplicato i suoi affari e i suoi traffici, ma la scorsa primavera il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti si è pronunciato contro la liberalizzazione allo stesso modo del magistrato siciliano”.
“Sulle questioni etiche c’e’ confusione all’interno della maggioranza e del governo. Sconcerta l’intervista di Della Vedova per il quale lo Stato dovrebbe trarre profitto dalla legalizzazione della marijuana. Essendo Della Vedova, ahinoi, anche sottosegretario, mi chiedo se la sua posizione sia da ritenersi quella del governo. Dopo la vergognosa sentenza che ha concesso l’adozione a una coppia gay, sembra che anche su altri fronti l’esercito del male stia avanzando. Cose ne pensa Renzi? Sulle questioni etiche bisogna avere posizioni decise. Non si possono confondere generici diritti, sui quali anche Berlusconi e’ stato chiaro, con tentativi di legittimare le adozioni gay, andando contro principi giuridici e di diritto naturale. Su queste questioni daremo filo da torcere in Parlamento”. Lo dichiara il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Fi).
“Della Vedova non dice cose campate in aria, esprime una corrente di pensiero rispettabilissima, che pone un problema vero. Io però sono contro la legalizzazione, convinto che si debba continuare a contrastare, possibilmente in modo più efficace, i traffici di marijuana, così come di cocaina e altre sostanze, che sono un business della criminalità organizzata”. E che “si debba farlo intensificando le indagini su chi li finanzia e non solo chi lucra a valle, penso alle società che ne stanno dietro a livello internazionale”. Così il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, commenta all’Adnkronos l’intervento del sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. “Secondo me legalizzare è un errore – prosegue Roberti – perchè anche la marijuana è una droga e deve esser combattuta come tale dallo Stato, perchè arricchisce ampiamente i clan della criminalità organizzata”. Dunque – ribadisce – “dobbiamo puntare l’attenzione e intensificare le indagini su chi finanzia i traffici di droga e non arrenderci alla legalizzazione”. “Io sono deputato al contrasto ma – conclude Roberti – se il legislatore facesse una scelta diversa sarebbe una scelta politica che rispetterei”.
fonte aduc