Niente marijuana libera a Washington. Il Congresso degli Stati Uniti ha bloccato tutto, inserendo un’apposita emendamento nella legge sul bilancio. Di fatto si tratta si tratta di una pietra tombale sulla legalizzazione della marijuana nella capitale federale americana, che era stata approvata con un referendum dei cittadini lo scorso novembre.
Se la misura è stata bloccata con l’attuale Congresso, dove i democratici hanno ancora la maggioranza al Senato, a maggior ragione è probabile che il blocco verrà rinnovato dal prossimo Congresso a maggioranza repubblicana nelle due camere.
Con il referendum del 4 novembre, gli abitanti di Washington hanno approvato una misura che permette il possesso di un massimo di due once di marijuana (57 grammi) e di tre piantine in casa per chi ha almeno 21 anni. Sarebbe poi spettato al Congresso locale di regolamentare la vendita legale, con relativa tassazione. Si sapeva comunque che sarebbe stata una strada irta di ostacoli, soprattutto perchè la costituzione americana prevede che il Congresso possa dire la sua su tutte le leggi locali di Washington Dc.
E la prospettiva della vendita libera della marijuana nella città dove ha sede la Dea, l’agenzia federale anti droga, non piaceva a molti deputati e senatori.
L’emendamento approvato potrebbe inoltre avere conseguenze anche sulla depenalizzazione dell’uso della marijuana a Washington dove, a partire da quest’estate il consumo è punito solo con una multa di 25 dollari.
Il voto del Congresso è uno stop al trend della liberalizzazione negli Stati Uniti, dove l’uso ricreativo della marijuana è ormai consentito in Colorado, nello Stato di Washington, in Oregon e in Alaska grazie ad una serie di referendum locali. Inoltre in 23 Stati, e a Washington D.C., è legale l’uso di marijuana a fini medici. In 17 Stati, oltre che Washington Dc, il consumo è stato depenalizzato.
fonte:aduc