L’estremismo islamico ha trovato una nuova fonte di finanziamento. Secondo notizie della DEA, citate dal quotidiano messicano El Proceso, il cartello di Sinaloa insieme a narcotrafficanti colombiani, rifornisce di droga i gruppi islamici dell’Occidente africano. Questi ultimi la rivendono e coi guadagni ricavati finanziano le proprie cause.
“Le connessioni tra traffico di droghe e narcoterrorismo sono in crescita e non e’ una nuova tendenza. Il narcoterrorismo puo’ essere definito come complementare al traffico di droghe e al terrorismo”, sostiene la DEA nel documento “Combattere il crimine organizzato transnazionale”.
Elaborato dal Centro operativo contro il Narcoterrorismo (CNOC) della Divisione Operazioni Speciali della DEA, la nota informativa assicura che gruppi terroristici dell’Africa dell’ovest finanziano, grazie ai guadagni che ottengono col traffico di droghe “i propri progetti di terrore”. Tra i gruppi che vengono finanziati, la Dea indica Al Qaeda nel Maghreb islamico e gli Hezbollah in Libano.
Sul primo gruppo, la nota informativa scrive che “Controlla la regione del Sahel nell’ovest dell’Africa, incluse le rotte della droga che si diramano in tutti i Paesi di questa area”. Per gli Hebzollah, invece “Sono coinvolti in modo significativo nel traffico di cocaina e nel lavaggio del denaro tra Sudamerica ed ovest dell’Africa, Europa e Medio Oriente”.
Secondo la DEA, il cartello di Sinaloa ha guadagnato questi clienti prima del crollo del consumo di cocaina negli Stati Uniti e la conseguente diminuzione del prezzo di questa sostanza nel mercato, “mentre in Europa, Vicino Oriente e Africa la cocaina sta aumentando i prezzi e diventa sempre piu’ diffusa tra la popolazione di questa regione del mondo”.
fonte aduc