Joe Cocker, “santo” protettore dei beoni e delle voci sporche, di quelle che ti entrano dentro come una lama di coltello e ti lasciano una ferita profonda e difficile da rimarginare, è morto.
Sporco, certamente non glamour, non bello, ribelle, graffiante e drammaticamente, dannatamente e terribilmente ubriaco, ma era un dio quando cantava.
Joe era anche un uomo dotato di grande umorismo. Meravigliosa la celebre imitazione di John Belushi, con tanto di duetto, dove John e Joe finivano a terra stramazzando. Una delle tante radiose perle di quella irripetibile stagione del Saturday Night Live.
Joe a mio parere è stato uno degli eroi di Woodstock. Come molti artisti della sua generazione, ha rischiato di morire giovane, consumato da alcool e droghe ed invece è morto a 70 anni consumato da un cancro.
Addio Joe e grazie per tutta la musica.