Una forte tempesta di neve ha colpito in questi giorni il Medio Oriente, ponendo in condizioni di serio pericolo le famiglie di rifugiati e in particolar modo i bambini, che sono i più a rischio di congelamento a causa delle basse temperature. Già lo scorso novembre due bambini siriani appena nati, sono morti a causa del freddo portato da un’altra tempesta che aveva colpito il Libano. Questa la denuncia di Save the Children, l’organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.
“Questo è un momento drammatico per i milioni di bambini rifugiati che sono senza casa in Siria e nei paesi confinanti. Si prevede che le temperature scenderanno fino a -11°C in alcune aree e per i bambini più piccoli che vivono nelle tende o nei rifugi precari, spesso senza abbigliamento invernale o scarpe adeguate, questa è una minaccia reale”, afferma Roger Hearn, direttore regionale di Save the Children in Medio Oriente. “Save the Children e le altre organizzazioni umanitarie che operano nell’area, stanno cercando di aiutare le famiglie più vulnerabili per garantire che non siano sole in questo momento. Per molti dei rifugiati siriani, questo è il quarto inverno senza casa”.
Vi sono attualmente più di 3 milioni di rifugiati siriani che vivono in Libano, Giordania, Turchia, Egitto e Iraq, la metà dei quali bambini. Molti rifugiati vivono in tende o rifugi precari e sono quindi esposti alle condizioni climatiche estreme. Save the Children opera sul campo nei paesi colpiti e anche in Siria, dove si stima che siano 7 milioni le persone sfollate, la metà dei quali bambini, e contribuisce a proteggere i bambini e le loro famiglie dalle conseguenze peggiori di questa tempesta. Durante l’ultima notte i team di Save the Children hanno fornito coperte e rifugi temporanei per le famiglie sprovviste. Per far fronte all’inverno, sono state forniti alle famiglie in Libano materiali per isolare i rifugi temporanei e kit di abbigliamento invernale per i bambini rifugiati in tutta la regione.