La droga illegale PMA, venduta sotto forma di pastiglie con il logo di Superman, continua a fare vittime in Gran Bretagna, dice un rapporto del The Daily Telegraph. Durante le feste di fine anno, quattro uomini sono morti a Ipswich (regione di Suffolk, Inghilterra) e Telford (Shropshire) dopo aver consumato questa droga considerata come una variante dell’ecstasy.
La PMA Superman piu’ pericolosa dell’ecstasy
La polizia di Ipswich ha trovato 400 di queste pastiglie nascoste in un luogo pu8bblico nel centro della citta’. Questo e’ servito per confrontarle con le 120.000 pillole di questa stessa droga trovate dalla polizia a Dublino nello scorso dicembre. “Le pillole, che avevano il medesimo logo di Superman, venivano dal Belgio ed avevano un valore complessivo di 1,2 milione di euro”, dice il quotidiano Tre Irish Times. In altri Paesi come Norvegia e Olanda si lamentano lo stesso delle vittime.
Il quotidiano The Guardian spiega che l’analisi di queste pasticche mostra una forte concentrazione di PMA, componente piu’ pericoloso rispetto alla MDMA -sostanza attiva dell’ecstasy.
Una politica repressiva illogica
Il giornale apre le proprie colonne al dr David Nutt, che ritiene come l’emergenza della PMA e’ causata grazie alla “nostra politica repressiva e illogica di lotta contro le droghe”. Secondo il dr Nutt, che nel 2010 non era stato accettato al posto di consigliere del Governo in materia di droghe poiche’ aveva criticato la politica del governo stesso contro la cannabis, le morti legate al consumo di PMA “mostrano come il divieto di una droga -nel nostro caso la MDMA- porta allo sviluppo di una droga alternativa (la PMA) che provoca danni ancora piu’ consistenti”.
Nutt spiega come, in seguito al ritrovamento di 50 tonnellate di safrole (ingrediente di base della MDMA) in Thailandia nel 2010, i fabbricanti di ecstasy si erano rivolti verso altri ingredienti che sono serviti ad elaborare la PMA, molto piu’ pericolosa della MDMA.
Rendere pubblica la composizione delle droghe sequestrate
Secondo il dr Nutt, esistono “diverse soluzioni la cui efficacia e’ comprovata” per far diminuire il tasso di mortalita’ legato alla PMA. Prima di tutto “si potrebbero rendere noti i luoghi dove i consumatori possono testare le pastiglie acquistate senza il pericolo di essere perseguiti legalmente” E’ una pratica “largamente diffusa in Olanda”. In secondo luogo, si potrebbero “fornire, con l’intermediazione delle farmacie, delle dosi non pericolose (per esempio 80 mg al giorno) ai consumatori preferibilmente registrati in appositi elenchi. Si tratta certamente di un approccio piu’ radicale”.
Comunque, egli insiste sull’importanza della sensibilizzazione pubblica. Per questo, occorre “accelerare i test sulle pastiglie sequestrate e pubblicare la loro composizione e i loro effetti di base su Internet, in modo che tutti i consumatori possano conoscere la composizione potenziale di cio’ che hanno acquistato”.
(da un articolo del quotidiano Courrier International -gruppo Le Monde- pubblicato il 06/01/2015)
fonte aduc