Le autorita’ cilene hanno autorizzato oggi l’azienda Agrofuturo per un progetto di coltivazione e raccolta di cannabis sativa a fini terapeutici, la seconda del genere nel Paese. Lo fa sapere un comunicato del Servicio Agricola y Ganadero (SAG), che sottolinea come la semina di marijuana debba essere realizzata “nello stretto ambito delle norme di legge e regolamentari”. Il SAG ha spiegato che Agrofuturo potra’ iniziare la produzione industriale di cannabis terapeutica e la relativa commercializzazione nazionale e internazionale “ma non potra’ riprodurre le piante o le sementi della cannabis”. La semina sara’ fatta negli appositi spazi che Agrofuturo ha predisposto a Los Angeles, 513 km a sud di Santiago. L’azienda aveva gia’ avuto questa autorizzazione nel 2011, ma le fu subito tolta dall’Instituto de Salud Pùblica (ISP), che non approvo’ l’uso di questa pianta per la produzione e commercializzazione dei relativi prodotti. In Cile, secondo la legge 20.000, il consumo di marijuana non e’ sanzionato, ma e’ proibita la commercializzazione e la coltivazione, situazione che in pratica fa diventare tutto illegale. Da un po’ di tempo il Governo ha mostrato aperture alla possibilita’ di autorizzare l’uso medico in forma maggiore e sono diverse le manifestazioni di strada che hanno perorato la legalizzazione in Cile. Il primo progetto di coltivazione di marijuana e’ stato approvato a settembre 2014, per “uso medico e di studio”. L’iniziativa e’ stata promossa dalla Fondazione Daya e dalla municipalita’ de La Florida, nella capitale cilena, per l’uso di olio di cannabis nel trattamento di pazienti malati di cancro. E’ cosi’ che il Cile e’ stato il primo luogo in cui si e’ coltivata la marijuana medica in America Latina, superato poi dall’Uruguay sul piano
fonte aduc