Florinda Soares Bulcao, è nata sotto il segno dell’Acquario, a Uruburetama nello stato del Cearà, Nord-Est del Brasile. Suo padre, Josè Pedro, aveva più di 60 anni a quel tempo. Vedovo, poeta e deputato del suo Stato. Si risposò con una ragazza di 18 anni di sangue Indio, Maria Hosana, che a malapena sapeva scrivere, e che gli diede tre meravigliosi figli: Alina, Josè Maria e la più giovane Florinda. Era molto piccola quando suo padre morì, ma l’esistenza e la morte di quell’uomo hanno immensamente influenzato la sua vita: l’intelletto e la cultura di quel padre e il suo nobile esempio di vita, sono stati di grande fascino per Florinda e anche una sorta di ossessione permanente di dover seguire quello stile di vita. Anche se il Soares Bulcao ha lasciato la sua vedova e i bambini ben sistemati, in pochi anni la madre si risposò, e la famiglia andò a vivere a Rio de Janeiro, dove Florinda, che allora aveva solo 14 anni, iniziò dei lavori come segretaria.
Dal secondo matrimonio della madre Dona Hosana sono nate Odete e Sonia Ribeiro. Quegli anni sono stati estremamente duri, ma Florinda non abbandonò mai gli studi e a 18 anni prese il diploma in lingue; infatti parlava fluentemente Inglese e Francese così come il Portoghese. Dopo vari tipi di lavoro, conquistò una buona posizione come “Executive Hostess” per la “Varig Airlines”. Nello stesso tempo si fidanzò ufficialmente con un nobiluomo Polacco, però il matrimonio non faceva parte dei suoi sogni. Florinda è cresciuta con un senso di libertà innato, e la sua curiosità e il desiderio di conoscere il mondo l’ hanno portata a scegliere una vita avventurosa e meno protetta di quella che conduceva in Brasile. Nel 1963, in compagnia di amici, partì per visitare Londra e Parigi, città che erano rimaste nel suo cuore in un passato viaggio in Europa. Parigi, in particolare, diventò la sua meta preferita, dove infatti è rimasta ad abitare per due anni. In diverse occasioni le è stato proposto di lavorare come modella, ma dovuto al suo carattere introverso, non si reputava adatta a questo mestiere. Sempre a Parigi frequentò un corso di Francese alla “Sorbonne” e uno di Storia dell’Arte al “Museo del Louvre”. Non trovando una forma di vita stabile, decise di tornare in Brasile.
Nel 1967, invitata da amici Italiani, incontrò a Roma, il famoso regista italiano Luchino Visconti, che la convinse a rinunciare alla sua timidezza e diventare attrice. Visconti le fece fare un bellissimo provino che durò tre giorni, e da lì immediatamente conquistò una parte nel suo primo film. Fu subito scelta per partecipare in un film con Jean-Louis Trintignant e Robert Hossein a Parigi, che si chiamava “Voleur de crimes”. Subito dopo le è stato offerto un ruolo nel film “Candy in Rome” accanto a Richard Burton e Marlon Brando, poi ancora un altro film di Visconti “La caduta degli Dei” con Helmut Berger, Ingrid Thulin e Dirk Bogarde. Nei mesi a seguire, Florinda Bulcao, ormai chiamata Florinda Bolkan ha girato in numerosi film che l’hanno resa famosa, tanto da diventare il più incredibile talento in Europa: Nel 1968 – “Metti una sera a cena” con Jean Louis Trintignant, Annie Girardot e Tony Musante, vince il suo primo premio “Donatello” (l’Oscar Italiano), così raggiunse lo status di vera Star. Nel 1969 – “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” vince un premio a “Cannes Film Festival” e l'”Oscar” a Hollywood. Nel 1970 – “Anonimo Veneziano” diventò il film più visto di quell’anno e le regalò l’intramontabile marchio del successo. Florinda vince il suo secondo premio “Donatello” e tutti gli altri premi Italiani. – Era diventata la n° 1 in Italia come attrice di ruoli drammatici e romantici.
Negli anni tra il 1970 e il 1975 Florinda Bolkan ha recitato in più di 20 film, con alcuni dei più importanti registi e attori del mondo; di seguito alcuni titoli: Negli USA: “The last valley” di James Clavell con Michael Caine e Omar Shariff. In Francia: ” Le mouton enragè ” di Michel Deville con Jean Louis Trintignant, Romy Schneider e Jane Birkin. In Inghilterra: “Royal Flash” di Richard Lester con Malcolm Mc Dowell, Alan Bates, Oliver Reed. In Etiopia: “Una stagione all’ inferno” di Nelo Risi con Terence Stamp e Jean Claude Brialy. In Yugoslavia: “Assassinio a Sarayevo” di Velko Bulajich con Christopher Plummer. In Italia: “Un uomo da rispettare” di Michele Lupo con Kirk Douglas e Giuliano Gemma. : “Flavia” di Gianfranco Mingozzi con Maria Casares. : “Cari genitori” di Enrico Maria Salerno con Maria Schneider e Catherine Spaak. Vince il suo terzo premio “Donatello”. : “Una breve vacanza” di Vittorio de Sica. Vince, negli Usa, il premio di Miglior Attrice ricevuto dalla “Los Angeles Film Critics” oltre a una possibile nomination all’Oscar. Gli studi di Hollywood cominciarono a chiamarla per lanciarla nei film Americani. Ma fare a gomitate con le ambiziose stelle di Hollywood non era per lei. Ha recitato in “The word” con David Janssen per la CBS TV, ma era molto infelice con il tipo di vita e i valori di Beverly Hills. Florinda entrò in una grande crisi di identità, e decise di provare a vivere una “vita normale” e di fare cose che non aveva mai avuto tempo di fare; dimenticando le pressioni a cui era stata costretta per molto tempo. Iniziò a viaggiare, costruire case, venderle, piantare alberi, praticare sport, soprattutto montare i suoi adorati cavalli, ma anche andare a vela, volare, sciare e giocare a tennis. Essere un’oziosa Signora non era la sua risposta alla vita. Dopo quattro anni era importante lavorare di nuovo. Così, in una nuova casa in campagna nei pressi di Roma, è stata contenta di realizzare che nessuno l’aveva dimenticata. Tornò a recitare in un paio di commedie Italiane, e ha girato nella più popolare serie TV mai fatta in questo paese: “La piovra” n° 1 e n° 2, che ha passato tutti i record di audience e l’ha resa celebre con la nuova generazione di giovani, come fu 15 anni prima con “Anonimo Veneziano”. Oltretutto vinse tutti i premi per la TV dell’anno 1986.
Non soddisfatta per le passate glorie, e cercando qualcosa di entusiasmante, Florinda decise che un vero attore deve dimostrare il suo talento in teatro. Nell’inverno del 1984 recitò, in Italiano, con Michele Placido, nella commedia “Metti una sera a cena”, con lo stesso regista che aveva, anni prima, girato il film. La commedia fu un successo incredibile, che diventò la più gettonata opera teatrale di quell’anno. Florinda era la prima attrice che, con un accento straniero, esilarava il pubblico dei più antichi teatri Italiani! Nel 1985-86, in una vena più classica, sotto la regia di Giuseppe Patroni Griffi, Florinda Bolkan interpretò Yelena Andreyevna, personaggio della commedia di Cekov “Zio Vania”. Ha provato definitivamente di essere professionalmente all’altezza di grandi attori, e conquistò la stima e gli applausi del pubblico e della critica. Nel 1986-87 è stata parte del cast di Michael Hoffman nel film “Sisters”, girato in Canada e prodotto da Robert Redford per la MGM. Nel 1991-92 inseguendo la sua ricerca per nuovi traguardi ed essendo una buongustaia, Florinda lancia il suo primo libro tascabile gastronomico dal titolo “Vi invito a tavola”, edito in Italia da Mondadori. Lo stesso libro è uscito in Brasile sotto il nome “A mesa com Florinda”, Ediçoes Maltese.
Nel 1997 di ritorno in Brasile, gira “Bella Donna” di Fabio Barreto, prodotto da Luis Carlos Barreto. Ora, dopo una carriera di attrice molto interessante, Florinda Bolkan si è impegnata personalmente a scrivere, produrre e dirigere il suo primo film “Eu nao conhecia Tururù” (Io non conoscevo Tururù), interamente girato nel Nord-Est del Brasile, il luogo dove lei è nata. Inoltre, in Brasile, ha aperto una casa di Produzioni Cinematografiche ed Edizioni Musicali sotto il nome di “Florinda Bolkan Produçoes”. Il suo sito internet www.florindabolkan.com è attualmente visitato da molti fans e molte persone con cui instaura collaborazioni artistiche. Dal suo sito si potrà, in un breve futuro, accedere ai suoi futuri progetti. Dopo 30 anni dal debutto del suo primo film, Florinda Bolkan, è una delle attrici più amate della sua generazione, riconosciuta ovunque per il suo talento e la sua intramontabile bellezza. E’ anche un esempio di eleganza e discrezione. Un esempio da seguire.
Fonte: sito ufficiale di Florinda Bolkan