Grazie alle nuove tecnologie in mobilità, le relazioni virtuali sulla Rete sono ancora più accessibili: se da un lato diminuiscono i ragazzi che affermano che sono ancora diffuse l’invio e la ricezione di messaggi con riferimenti al corpo o all’affettività sui social network (-4% e -7% dal 2013), dall’altro aumenta il numero di quelli che – secondo quanto riferiscono gli intervistati – si danno appuntamento di persona con qualcuno conosciuto solo su Internet (35% nel 2015, + 7 punti percentuali dal 2013) e quelli che gli danno il proprio numero di cellulare (39% nel 2015, + 6 punti percentuali dal 2013).
Preoccupante è il tipo di esperienze che questi ragazzi vivono sulla Rete: il 46% degli intervistati afferma che lui/lei o un amico/a ha scoperto che la persona incontrata in Rete non era di fatto quella che diceva di essere, esperienza vissuta direttamente per il 15% del campione. Il 35% degli intervistati afferma la ricorrenza di atti di cyberbullismo, nei confronti degli amici o di se stessi (9%).
Se da un lato questi ragazzi possono vivere situazioni di disagio utilizzando la Rete, una parte di loro sembra non percepire il relativo pericolo o non esserne totalmente consapevole. Ad esempio, solo per il 38% dei ragazzi le molestie via cellulare/email/internet rappresentano una minaccia. In più, la percentuale di chi sa che cos’è il pulsante “segnala abuso” su un social non supera il 59% e scende al 53% tra i 12 e i 13 anni.