L’Isis, il califfato del terrorimo e del terrore, ha annunciato la morte di Kayla Jean Mueller, tenuta in ostaggio, a “causa” di un raid giordano. L’Isis riferisce che la donna “è rimasta uccisa quando un aereo giordano ha colpito l’edificio dove si trovava nel governatorato di Raqqa, in Siria”, ovviamente senza fornire alcuna prova dell’accaduto.
Va ricordato che l’Isis per la sua liberazione chiese lo scorso anno un riscatto di 6,6 milioni di dollari. Kayla era in Siria per aiutare i bambini rimasti orfani o separati dalle proprie famiglie quando fu catturata, insieme ad un gruppo di altri operatori umanitari.
Nel 2013 Kayla aveva dichiarato:
I siriani stanno morendo a migliaia e combattono solo per avere i diritti che noi abbiamo: finché avrò vita non permetterò che questa sofferenza sia la normalità, non lascerò che sia qualcosa che semplicemente accettiamo.
L’Isis è un califfato del terrore e vorrei ricordare:
La decapitazione di due operatori umanitari britannici, David Haines, che è stato ucciso a settembre, e Alan Henning, nel mese di ottobre
Alla fine di gennaio, è stato rilasciato un video nel quale viene mostrato il massacro di due cittadini giapponesi, Haruna Yukawa e Kenji Goto, un giornalista.
Il pilota giodano Moath al-Kasasbeh arso vivo in una gabbia.