Un anno fa, la APRIL, la seconda e discussa cartiera indonesiana, per riconquistare i propri clienti, si è impegnata a una nuova politica di gestione sostenibile delle foreste. La APRIL era infatti accusata di provocare terribili impatti ambientali e sociali, oltre che di minacciare il clima globale con il drenaggio delle torbiere, uno dei più rilevanti depositi di carbonio. Ma secondo le associazioni ambientaliste, a un anno dall’annuncio della nuova policy, i risultati sono ben miseri: la policy è insufficiente, inefficace e non viene neppure applicata. La deforestazione continua, così come i conflitti sociali. “A un anno dalla pubblicazione della policy, ancora non ne vediamo la rilevanza. Gli impegni non si rispecchiano nella realtà, e non resta che il mero business as usual “, sostiene Mulslim Rasyid, Coordinatore della rete ambientalista Jikalahari.
“La APRIL nel 2011 aveva annunciato che non avrebbe usato fibre provenienti dalla deforerstazione a partire dal 2014. Ora ha spostato questo impegno alla fine del 2019, il che vuol dire che si prepara a usare grandi quantità di legname proveniente dalle foreste”, ha aggiunto Muslim.
Diverse investigazioni condotte dalle associazioni ambientaliste a Sumatra e Borneo hanno mostrato come i fornitori della APRIL hanno continuato a violare la pur debole policy aziendale. Le loro conclusioni sono state confermate da un audit commissionato alla KPMG dalla stessa commissione che supervisiona la policy della APRIL (Stakeholder Advisory Committee). Secondo un Aggiornamento per i clienti della APRIL pubblicato ieri da Greenpeace: “l’audit della KPMG ha rilevato come nessuna delle concessioni forestali sia in regola con la policy” (l’audit non è pubblico ma è stato in forma anonima). L’audit riporta inoltre che nei primi sei mesi del 2014, la APRIL ha ricevuto 50.000 metri cubi di legname da foreste pluviali non non era stata fatta alcuna delle promesse verifiche sulla qualità ambientale della foersta. Ma secondo Greenpeace, l’impianto della APRIL a Sumatra avrebbe macinato 1,3 milioni di legname proveniente dalle foreste naturali.
Anche sul fronte dei conflitti sociali, non so vedono progressi. “La APRIL non ha mantenuto alcun impegno alla risoluzione dei conflitti sociali” spiega Riko Kurniawan, di Walhi (Friends of the Earth Indonesia). “Le proteste delle coumunità locali continuano, e la volontà di risolvere i conflitti è discutibile: quindici abitanti dei villaggi sono stati arrestati perché protestavano contro la distruzione delle loro foreste, da parte della APRIL”.
“Non si vedono reali vantaggi per l’ ambiente nella policy della APRIL. La protezione delle foreste di alto valore ambientale continua a non essere implementata, e le associazioni ambientaliste continuano a scoprire nuovi tratti i foresta naturale abbattuta e nuovi canali tracciati per drenare la torba” commenta Aditya Bayunanda del WWF. “La APRIL ha ottenuto l’autorizzazione ad aumentare la capacità produttiva del proprio impianto (PT RAPP – Riau Andalan Pulp & Paper) a 2,7 milioni di tonnellate annue.
Anche per la rete forestale del Borneo, RPHK, la policy della APP è deludente: “dopo le nostre denunce della deforestazione in corso in East Kalimantan, in violazione alla policy aziendale, la APRIL ha organizzato una visita congiunta nell’area, che ha confermato i fatti. Ma poi non ha più fatto nulla, mentre la deforestazione continua”, sostiene Syamsul Rusdi del RPHK.
Le associazioni ambientaliste richiedono alla APRIL di fermare immediatamente la distruzione delle foreste e delle torbiere, e di impegnarsi a proteggere realmente entrambe.
Fonte: http://www.salvaleforeste.it