Il giudizio più originale che ho letto nel profluvio di post e commenti che hanno sommerso la rete è quello di uno spettatore stizzito e deluso (o sarcastico?):
fa schifo… palloso come pochi ed abbastanza truffaldino, perchè uno vede il trailer con il mega-uccello e l’inizio del film e si aspetta un film di super-eroi, non un’agonia filosofisca sulla psicosi di un uomo.
Siamo nel cuore della critica che stronca (argomento fra l’altro centrale nel film).
Citazioni cult a parte, ciò che ha maggiormente condiviso nelle discussioni del mondo blogger è il finale del film: da alcuni giudicato deludente o addirittura in caduta libera; da altri geniale. Viste le premesse è un finale perfetto: Keaton/Thomson in preda alla schizofrenia tra il St. James Theater di Broadway e il suo passato da Birdman, (tra la nicchia indie-cultural-snob e il mainstream) compie una scelta definitiva e radicale, riflessa negli occhi trasognati della figlia, andando oltre … e oltre l’azzurro della tenda nell’azzurro io volerò …
Ho anche letto di un finale alternativo (mai girato) che prevedeva un cameo di Johnny Depp:
“La macchina da presa si sarebbe mossa, come in tutto il resto del film, attraverso il backstage e i corridoi che abbiamo imparato conoscere e saremmo finiti in un camerino in cui Johnny Depp, intento a osservarsi nello specchio, stava indossando la parrucca di Riggan Thompson (il nome del personaggio interpretato da Keaton, ndr) con il poster di Pirati dei Caraibi 5 sullo sfondo. Poi avremmo sentito la voce di Jack Sparrow dire ‘Come ci siamo ridotti così, amico?’”.
In ogni caso, dopo un film così, non resta che attendere il 26 febbraio quando uscirà Vizio di forma di P.T. Anderson, perché sarà difficile trovare di meglio nelle uscite imminenti.
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