Il Garante privacy ha avviato un’istruttoria nei confronti di Google per verificare la liceità e la correttezza del trattamento dei dati personali effettuato nell’ambito del servizio Street View.
Il procedimento dell’Autorità è stato aperto in merito alla raccolta effettuata dalla società sul territorio italiano e che, secondo quanto ammesso dalla stessa Google Italia, ha riguardato, oltre che immagini, anche dati relativi alla presenza di reti wireless e di apparati di rete radiomobile, nonché frammenti di comunicazioni elettroniche, eventualmente trasmesse dagli utenti su reti wireless non protette. Riguardo a quest’ultima tipologia di dati, l’Autorità ha invitato la società a sospendere qualsiasi trattamento fino a diversa direttiva dello stesso Garante.
Con particolare riferimento a tutti i dati eventualmente “captati” dalle “Google cars”, la società dovrà comunicare al Garante la data di inizio della raccolta delle informazioni, per quali finalità e con quali modalità essa è stata realizzata, per quanto tempo e in quali banche dati queste informazioni sono conservate.
Google dovrà chiarire, inoltre, l’eventuale impiego di apparecchiature o software “ad hoc” per la raccolta di dati sulle reti WiFi e sugli apparati di telefonia mobile. La società dovrà comunicare, infine, se i dati raccolti siano accessibili a terzi e con quali modalità, o se siano stati ceduti.
Nei giorni scorsi la società aveva ammesso ‘l’errore’ davanti alle autorita’ tedesche. E la Procura di Amburgo ha aperto un’inchiesta contro il motore di ricerca Google, proprio dopo l’ammissione da parte del colosso Usa di avere raccolto ‘per errore’ dati relativi personali di ignari internauti.
La ‘curiosa’ reazione dei pm milanesi. ‘Meglio tardi che mai’. Cosi’ il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, e il pm Franceso Cajani, commentano la decisione annunciata oggi dal garante della privacy che ha avviato una istruttoria su Google per accertare la liceita’ e la correttezza dei dati personali nell’ambito del servizio street view.
Alla procura di Milano si ricorda che gia’ nel 2008 il garante aveva dichiarato che avrebbe fissato regole chiare per il servizio, precisando che street view avrebbe dovuto adeguarsi a quanto aveva stabilito la stessa autorita’ nel 2004, in relazione all’uso di immagini a scopo turistico del Webcam. In particolare il garante aveva precisato che dalle immagini non avrebbero potuto essere ricavate le identificazioni delle persone, cosi’ come le targhe delle auto avrebbero dovuto essere oscurate. Francesco Pizzetti, garante dell’authority ha aperto l’istruttoria. ‘Ci fa piacere – aggiungono a Milano i due magistrati – che dopo le parole del 2009 seguano i fatti nel 2010′. Non solo. La Svizzera, ad esempio, gia’ nell’agosto dello scorso anno, aveva imposto a Google di togliere immediatamente dalla rete il servizio online street view. Sia Robledo che Taiani nei mesi scorsi hanno rappresentato l’accusa nel processo milanese a carico di 4 manager di Google, condannati poi, in primi grado a 6 mesi di reclusione (con pena sospesa), per il video nel quale un ragazzino autistico di Torino, veniva vessato dai compagni di scuola. Video rimasto online per circa due mesi nell’autunno del 2006.
fonte aduc