Nato a Pavia nel 1973, si diploma in progettazione meccanica presso l’Istituto Cardano e lavora per molti anni come progettista, facendosi anche apprezzare come arredatore e designer di interni.
Coltiva sin da ragazzo la passione per le arti figurative di cui approfondisce alcune tecniche presso le scuole civiche della sua città e durante questa intensa fase di studi, alla fine degli anni 80, scopre un’attrazione verso uno tra i più importanti maestri della pittura del XX secolo: Pablo Picasso e il suo periodo di forte sperimentazione “cubista”.
Bressani si forma come autodidatta ed è interessato alla geometrizzazione, alla frammentazione e ricomposizione delle forme da cui elabora alcuni concetti fondamentali che lo porteranno ad esigere una tecnica estremamente personale ed unica.
Il voler esprimere qualcosa di innovativo, lo spinge ad utilizzare diversi supporti e materiali; la scomposizione delle immagini viene ripresa su carta, tele e tavole in legno ma è dall’incontro e l’amore per i tessuti che nasce la voglia di uscire dalla bidimensionalità per scoprire nuovi piani e quindi anche nuovi supporti.
La necessità di coniugare colori, linee e materiali diversi da vita negli anni 90 a quello che sarà l’originale lavoro di Stefano Bressani e che chiamerà “Sculture Vestite”, ad indicare un nuovo momento che reinterpreta l’arte e allo stesso tempo ne consegna l’identità al legittimo proprietario.
L’ innovazione non solo visiva ma stilistica e tecnica lo presentano come il fautore di un nuovo modo di fare e concepire arte dall’assoluta riconoscibilità.
Nel 2011 gli “SkultoKubo” segnano un’evoluzione del suo lavoro, portando l’operato da una tridimensionalità dei quadri, definita “stiacciato tessile ”, al tutto tondo, come per la linea “Skultoshoes” scarpe-opere d’arte, dove in entrambi i casi ne firma una “trama” riconosciuta appunto con il nome di Maliumbas.