In termini di indirizzi strategici, quali saranno le linee guida dello sviluppo di questa “nuova” Marzorati Ronchetti?
Le linee che ci guideranno sono in primis quelle organizzative. Innanzitutto, affineremo gli strumenti di misura dei risultati, in quanto, come intuì il filosofo Thomas Kuhn, “Solo ciò che è misurabile è migliorabile”. Ad oggi, stiamo misurando il passato per capire, a partire da quello, quali obiettivi darci per il futuro. Applicheremo poi in maniera costante un rigoroso controllo di gestione.
In termini di risorse umane, cercheremo di favorire il lavoro di squadra e proporremo un modello per obiettivi, finalizzato alla condivisione dei risultati e al coinvolgimento delle persone nella creazione di valore.
Per quanto riguarda il modello di business, applicheremo qui il più possibile quello già adottato in Zordan: manterremo vale a dire una capacità produttiva interna che preservi le competenze e consenta di presidiare il mestiere, alimentando poi la crescita con la validazione di artigiani esterni. Questo ci consentirà di avere una struttura non rigida ma flessibile, in grado di cogliere tutte le opportunità che il mercato offre.
Al di là di questi cambiamenti, continueremo a puntare sugli asset che hanno reso Marzorati Ronchetti una realtà affermata a livello mondiale nel mercato del lusso: la maestria artigianale nella lavorazione dei
metalli nobili come linguaggio di fabbrica, il prestigioso patrimonio di referenze e relazioni, nonché l’elevata notorietà del brand.
Privilegerete alcune aree di business in particolare? In quali paesi?
Attraverso la sinergia delle due aziende, svilupperemo senz’altro l’area retail, nel contesto della quale Marzorati Ronchetti ha grandi opportunità di crescita. Rafforzeremo poi la penetrazione nell’area delle case private di prestigio – soprattutto all’estero – estremamente congeniale a quest’azienda grazie appunto alla sapienza artigianale che la contraddistingue. Ci concentreremo inoltre anche sull’area private yachts e gallerie d’arte. Manterremo infine il presidio sui settori public spaces e horeca. Per ognuna di queste aree, ci organizzeremo in maniera specifica, attivando strumenti e modalità mirate. A livello di paesi, l’attenzione dell’azienda verterà soprattutto su America, Inghilterra e Francia.
Avete in previsioni investimenti particolari?
Effettueremo senza dubbio alcuni adeguamenti tecnologici per quanto concerne la fabbrica ma il fulcro nevralgico dei nostri investimenti saranno come in Zordan comunicazione e formazione. Stefano Ronchetti metterà a servizio la propria esperienza assumendo un ruolo primario a livello di Gruppo nelle aree marketing e comunicazione.
Quali obiettivi vi siete posti in termini di fatturato?
Nell’arco di tre anni, condurremo quest’azienda a un aumento del 35% del fatturato, obiettivo congruo dato che in passato Marzorati Ronchetti ha messo a segno fatturati doppi rispetto a quanto ottenuto nel 2014.
Il Made in Italy accomuna la storia e la cultura di Zordan e Marzorati Ronchetti; quanto è oggi un vantaggio competitivo nel mondo?
È un valore nella fascia alta di mercato, nelle produzione non ripetitive, con minore serialità. La crisi di molte aziende dimostra che l’Italia è un paese difficile per i grandi numeri. Dobbiamo fare tesoro della nostra storia e lavorare sulla complessità e unicità dei progetti. Per quanto riguarda Marzorati Ronchetti, è indubbio che il cuore produttivo dell’azienda resterà sempre l’Italia.
Per il futuro, la Marzorati Ronchetti ha qualche grande sogno nel cassetto?
I sogni nel cassetto sono senz’altro molti ma più di tutto desideriamo concentrarci sul presente. Ciò che ci prefiggiamo ora è infatti di preservare il valore di un’azienda che ha una storia lunghissima ed estremamente prestigiosa alle sue spalle e che siamo convinti possa avere un futuro altrettanto rigoglioso. In veste di temporanei custodi, abbiamo l’importante compito di mantenere vivo questo valore, perché solo la vitalità può garantire all’azienda risultati e futuribilità.
Un’ultima domanda. Marzorati Ronchetti ha di recente fatto il suo ingresso in Federlegno. Può spiegarci le finalità di quest’adesione?
E’ stata una convergenza naturale, basata sulla condivisione di valori nell’operare a sostegno della più vera imprenditoria italiana. Federlegno rafforzerà inoltre la propensione della Marzorati Ronchetti allo sviluppo internazionale, grazie agli importanti desk operativi dell’Associazione nei mercati esteri d’interesse nonché alla proprietà del Salone del Mobile, vale a dire la più importante fiera dell’arredo a livello mondiale.