Mostra di William Kentridge al Museo del cinema EYE di Amsterdam

Dal 25 aprile EYE, il museo del cinema di Amsterdam, ospita la mostra If we ever get to heaven, dedicata alle opere del celebre artista sudafricano William Kentridge (Johannesburg, 1955). Kentridge ha raggiunto la fama grazie ai suoi straordinari film di animazione, ai disegni a carboncino e alle istallazioni composte da film, suoni, musica e oggetti scultorei. Kentridge è inoltre direttore d’opera e di teatro.

L’artista ha creato appositamente per la mostra presso l’ EYE, More Sweetly Play the Dance, un’opera murale con immagini in movimento lunga 45 metri. EYE ospita inoltre altri grandi opere di Kentridge, tra cui un’istallazione cinematografica su otto schermi intitolata I Am Not Me, the Horse Is Not Mine del 2008, basata sul racconto Il Naso dello scrittore russo Nikolai Gogol del 1836. È la prima volta che l’Olanda ospita una mostra così ampia dedicata a Kentridge.

I temi

Uno dei temi più ricorrenti nei lavori di William Kentridge è la storia intensa della sua terra d’origine, il Sudafrica. Ciò non stupisce essendo figlio di due importanti avvocati anti-apartheid; nelle sue opere Kentridge è riuscito a dare forma a questo conflitto nella sua grande complessità. Grazie all’utilizzo di animazione e di semplici tecniche pre-cinema, l’artista riesce a ritrarre un mondo nel quale la realtà politica gioca un ruolo fondamentale.

Nelle opere di Kentridge, le forme e di conseguenza i significati, sono soggetti a continui cambiamenti come si può notare non solo nelle sue animazioni disegnate col carboncino, ma anche negli oggetti cinetici, collage, disegni e altri lavori. Come lo stesso Kentridge ha spiegato, il suo lavoro tratta del «…trovare il senso e scomporlo, trovare il controsenso e vedere se da lì si può ricostruire un senso.»

La sua ampia varietà di lavori include osservazioni e riflessioni sul mondo, dove egli è costantemente alla ricerca di ambiguità. Egli solleva le sue opere dal conflitto politico del Sudafrica , dando ad esse un valore e un significato più generale e umano.

«Non ho mai cercato di creare illustrazioni dell’apartheid, ma i disegni e i film nascono da lì e traggono energia dalla società brutalizzata che è nata proprio da quella condizione. Sono interessato all’arte politica, ovvero un’arte di ambiguità, contraddizione, gesti incompleti e finali incerte.»

L’artista

William Kentridge nasce a Johannesburg nel 1955 ed è sempre stato molto legato alla sua città natale, dove ha studiato scienze politiche e studi africani all’Università di Witwatersrand e arte alla Johannesburg Art Foundation. Ha studiato inoltre mimo e teatro a Parigi ed è stato uno dei fondatori di Free Filmakers Co-op di Johannesburg nel 1988. Kentridge è inoltre regista di teatro e opera al Metropolitan Opera di New York , alla Royal Opera House di Londra e al Festival di teatro di Avignone.

Kentridge ha esposto le sue opere al Documenta di Kassel (2002 e 2012), alla Tate Modern di Londra, al Museum of Modern Art (MoMa) di New York , all’Albertina di Vienna alla Biennale di Venezia.

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